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Cina: ancora in calo l’import lattiero caseario, a settembre (-13%). Stabili i formaggi Ue

Le importazioni della Cina, a settembre, sono rimaste contenute dopo il calo di agosto, facendo segnare un -13% in milk equivalent rispetto allo stesso mese 2022, secondo il report Trade Data Monitor. Tutte le principali polveri hanno avuto performance deludenti, mentre la domanda di materia grassa e lattosio è stata forte.

L’import di Wmp ha continuato a diminuire, -36% sett.’23/sett.’22, ed è sulla buona strada per raggiungere il volume annuale più basso dal 2016. Chi ne sta soffrendo maggiormente è la Nuova Zelanda, che copre il 90% della domanda totale, e l’Uruguay. L’Australia è comunque riuscita ad aumentare le sue esportazioni del 10% (21mila tons da inizio anno). Anche gli acquisti di Smp sono calati, -22% sett.’23/sett.’22, ma nei primi nove mesi dell’anno si registra ancora una piccola crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a beneficio principalmente di Ue e Nuova Zelanda, mentre le esportazioni statunitensi sono in forte calo.

Anche le importazioni di siero sono diminuite negli ultimi mesi ma rimangono positive nel 2023 (sebbene di quasi 100mila tons inferiori ai livelli del 2021). Le spedizioni statunitensi sono stabili, mentre quelle della Ue sono in aumento, ma rispetto a un 2022 deludente. L’import di formaggio è quello che mostra l’andamento migliore tra tutti i prodotti, con quantitativi annuali vicini all’anno record 2021. La Nuova Zelanda, che copre il 62% delle importazioni, è il principale fornitore, mentre la Ue è alla pari con l’anno scorso, ma in calo significativo se confrontata con i volumi del 2021. Le importazioni di burro sono aumentate per il secondo mese consecutivo, ma i volumi cumulativi dei primi nove mesi dell’anno sono indietro rispetto a quelli dello scorso anno (-9%) ed è improbabile che raggiungano nuovamente la soglia delle 100mila Tons. I prodotti europei rappresentano solo il 15% del totale, mentre quelli neozelandesi l’83%.

Cina: ad ottobre cala il surplus commerciale. Ma sale la domanda (+3%)

E anche le ultime notizie di mercato non fanno che confermare le difficoltà del gigante cinese: a ottobre, il surplus commerciale della Cina accusa un brusco calo a 56,53 miliardi di dollari a fronte degli 82,35 miliardi di 12 mesi fa, dei 77,71 miliardi di settembre e degli 82 miliardi attesi alla vigilia. Il dato, secondo le statistiche delle Dogane cinese, è il più basso da febbraio 2023 e segnala le persistenti difficoltà dell’economia. L’export è in contrazione annua (per il sesto mese di fila) del 6,4%, a fronte di stime a -3,3% e del -6,2% di settembre. Buone notizie arrivano però sul fronte delle importazioni, che almeno in generale stanno beneficiando della ripresa della domanda interna e sale a sorpresa per la prima volta da febbraio: +3% contro il -6,2% di settembre.