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Stabile, a luglio, l’export Ue di formaggi. Burro a +5%

Secondo il report Trade Data Monitor, l’export Ue, a luglio, è aumentato del 3% in equivalente latte rispetto allo stesso mese 2022, che era stato però molto debole. Dopo la crescita di giugno, l’export Ue di formaggio risulta stabile: a luglio è diminuito verso le tre principali destinazioni (Stati Uniti, Regno Unito e Giappone), ma è stato compensato dalla crescita in altri mercati di importazione più piccoli. In generale, infatti, nel 2023 si è registrato un aumento dell’1% dei flussi di formaggio, grazie alla forte ripresa delle spedizioni verso il Cile e, in misura minore, degli aumenti della domanda del Sud-Corea che hanno compensato i cali in Giappone e nell’area Mena (Arabia Saudita e Marocco). Luglio conferma il boom per l’export Ue di burro, in crescita (+5%) per il settimo mese consecutivo, guidato da un maggiore flusso di prodotto verso i Paesi Mena. Da inizio anno, l’export di burro Ue è cresciuto dell’8%.

l'export Ue a luglio 2023

L’export di Smp, nonostante i minori volumi diretti in Algeria, a luglio è aumentato per l’11° mese consecutivo. Gli altri Paesi Mena, il sud-est asiatico e il Pakistan rappresentano il rialzo, mentre i volumi diretti in Cina rimangono modesti. Le spedizioni di siero verso la destinazione numero uno, ossia la Cina, a luglio sono diminuite, ma rimangono al di sopra dei livelli del 2022 se si considerano i primi sette mesi dell’anno. Il sud-est asiatico si sta riprendendo dal crollo dello scorso anno.

Per quanto riguarda le importazioni, quasi tutte le principali categorie di prodotti sono diminuite a luglio, con minori volumi provenienti dal Regno Unito, anche a causa dell’intensificazione dei controlli sanitari su alcuni prodotti britannici, con il conseguente blocco delle merci alla frontiera.