Esselunga, il nuovo spot fa discutere. Ma cosa ne pensano i clienti?
Sta facendo discutere, in queste ore, il nuovo spot di Esselunga. Un corto cinematografico dal titolo ‘La Pesca’ nel quale si raccontano le nuove abitudini legate alla separazione dei genitori con gli occhi della figlia, una bambina dal nome Emma (foto). Lo spot mostra il semplice e tenero tentativo di far riavvicinare papà e mamma con una pesca e mette in evidenza la sofferenza della bimba di fronte alla separazione.
L’intento, espresso anche dal claim (molto bello, ndr) ‘non c’è una spesa che non sia importante, è quello di mettere l’accento su un valore di Esselunga, come spiega anche l’insegna. “Con il film ‘La Pesca’ – afferma il gruppo in una nota – si è voluto porre l’accento sull’importanza della spesa, che non viene vista solo come un acquisto, ma descritta come qualcosa che ha un valore più ampio”. Secondo Esselunga “dietro la scelta di ogni prodotto c’è una storia” e il soggetto dello spot racconta “una delle tante storie di persone che entrano in un supermercato”. Al centro della comunicazione c’è il valore sella spesa, non i genitori, “vista attraverso gli occhi e il vissuto di una bambina”. Ed è poi “un gesto, fatto con la semplicità e allo stesso tempo con l’ingegno tipico dei bambini” che “svelerà, istante dopo istante, una storia densa di tenerezza che arriva al cuore e commuove con delicatezza”, conclude la nota di Esselunga.
Eppure, forse un po’ a sorpresa, lo spot sta facendo discutere, fino a tirare in ballo persino la politica. C’è chi lo accusa di colpevolizzare i genitori, chi di essere contro l’istituto della separazione, chi parla di boicottaggio e financo chi si scandalizza perché la famiglia è eterosessuale. Molto nutrita è però anche la pattuglia di chi lo apprezza, si è commosso o ci vede anche un messaggio importante. Come lo psicoterapeuta Alberto Pellai che sui suoi social scrive: “La pesca che la bambina dona al suo papà, dicendo che gliel’ha data la mamma, è un’onda che arriva e travolge noi adulti perché ci mostra che nessun bambino è mai felice quando due genitori si separano. E questa è l’unica verità di cui dobbiamo diventare consapevoli. Questo spot ce la racconta. E ce la racconta bene. Non stigmatizza, non condanna, non colpevolizza, al contrario fa ciò di cui tutti i bambini hanno bisogno quando due genitori si separano: responsabilizza gli adulti. Forse per questo è così divisiva e perturbante”. Ma i clienti cosa ne pensano? Abbiamo scavato sui social alla ricerca dei commenti di quanti, in Esselunga, la spesa già ce la fanno.
Spot Esselunga, i giudizi dei clienti: bello e commovente. Ma c’è chi lo definisce “triste, già visto”. E anche quelli che “se c’era ancora Caprotti…”
Bello, commovente, d’impatto. Sono moltissimi i giudizi positivi dei clienti Esselunga sul nuovo spot dell’insegna, lasciati sui gruppi social: “Meravigliosa e ahimè’ moderna”; “La mia bimba, 9 anni , si è commossa…Dovremmo imparare dai bambini”; “Pubblicità bella, significativa e con un forte impatto emotivo….A me ha commosso, non so voi !!”; “Non c’è una spesa che non sia importante. È questa verità, per me, straziante e commovente”; “È’ bellissima…..il desiderio di una famiglia unita…..che spicca anche in un momento di quotidianità come la spesa…”; “Mi commuovo ogni volta che la vedo…”. C’è però anche chi giudica bella la campagna ma non adatta alla pubblicità di un supermercato, come Anna che scrive: “Bel video, però non lo avrei usato per farsi pubblicità” mentre sono in molti ad evidenziare come sia vicina alla realtà: “Io comunque mi sono commossa e la trovo bellissima invece, questione di gusti. Per una volta tanto la pubblicità non presenta la famiglia felice dove va tutto bene. Dove al mattino si fa colazione cantando ecc ecc. Perché la vita vera non è così, almeno non sempre”.
Non mancano ovviamente i pareri negativi, anche duri: “Mi viene voglia di cambiare negozio, questa ” pubblicità” è davvero penosa, una caduta di stile davvero imperdonabile”. C’è anche chi la polemica la fa, ma non è sui contenuti dello spot: “Bella.. chissà quanto costa e su quali prodotti la recuperano..”
Le critiche, sopratutto, sono per l’atmosfera triste dello spot. “Pubblicità molto triste e un po’ ruffiana. A me ha fatto letteralmente tristezza!!”; “Si evidenzia soltanto la Sofferenza di una bambina con i genitori separati, non ci ho visto niente di più! Altro che spesa importante!”; “Troppo lunga, alla fine otterrà l’effetto contrario sul pubblico che odierà lo spot ed Esselunga! E poi sempre a far leva sui bambini, ma basta!”; “Che delusione Esselunga, sono più simpatiche le immagini kitsch dei calendari”.
Spazio anche ai puristi della lingua, come Cinzia che osserva: “A me è piaciuta molto! L’unico appunto è per la mamma che pronuncia “pesca” invece di “pèsca!!” E poi ci sono quelli che, in realtà, volevano di più: “Mi dispiace doverlo ammettere, ma tutta questa attesa trepidante, per questa nuova pubblicità, veramente sono rimasta delusa, mi aspettavo qualcosa di più eclatante”. E anche Roberto scrive: “Ben realizzata, sicuramente d’impatto e per certi versi sorprendente, nel trattamento, rispetto allo stile consolidato della comunicazione Esselunga, più asciutto e razionale. Originale, però, proprio no: ricalca anzi molto da vicino le orme degli spot dei ‘buoni sentimenti’ realizzati una quarantina di anni fa da Gavino Sanna per la pasta Barilla, che chi è un po’ avanti negli anni non può non ricordare. E se fosse ancora vivo, Caprotti non li avrebbe mai approvati …”
E infine non mancano i clienti del Gruppo che mostrano tutta la loro pragmaticità: “Tralasciando che puo’ o meno piacere, ma da quando all’Esselunga si puo’ prendere una pesca senza guanti e passarla in cassa senza che sia pesata?”. E quelli che, abitando a Milano, spiegano: “E’ girato in via Solari, l’Esselunga dei single. Furbi, no?”