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Nuova Zelanda, export in doppia cifra a giugno. Cina e Algeria trainano la domanda

Anche a giugno, come nel mese precedente, le esportazioni della Nuova Zelanda sono state solide, con un aumento a doppia cifra per quasi tutte le principali categorie di prodotti secondo il report Trade Data Monitor. Principali motori di questa crescita sostenuta sono la forte domanda proveniente dalla Cina e dall’Algeria. Ma nonostante i dati positivi, che confermano il fatto che la Nuova Zelanda si sia ripresa dopo la performance poco brillante del 2022, i volumi rimangono al di sotto dei livelli record registrati nel 2021.

Entrando nel dettaglio dei prodotti, i flussi di Wmp sono aumentati per il terzo mese consecutivo, trainati da una ripresa dell’interesse dei buyer cinesi e, in misura minore, di quelli algerini. Nel primo semestre 2023, l’Algeria è stato il principale driver della crescita della Nuova Zelanda, compensando il calo della domanda dal Sud-est asiatico. Anche il boom dell’export di Smp a giugno è proseguito, trainato dai maggiori volumi spediti in Cina, Arabia Saudita e Sud-est asiatico. È interessante notare che i volumi del primo semestre sono i più alti mai registrati, con il 46% del prodotto destinato al Sud-est asiatico, il 33% alla Cina e il 10% ai Paesi Mena.

Aumentano anche le esportazioni di formaggio, che registrano un +49% giu.’23/giu.’22, grazie alla forte spinta della domanda cinese e australiana. Le vendite in Cina sono state particolarmente forti nel 2° trimestre (+74%) dopo un 1° trimestre già buono (+10%). L’export di burro, infine, è stato forte nel primo semestre 2023, trainato principalmente dai maggiori volumi richiesti in Australia, Giappone, Stati Uniti e Corea del Sud. Finora gli acquisti della Cina, destinazione principale, e dei Paesi Mena sono stati invece molto modesti. Quanto alle importazioni, crescono del 69% i formaggi, rispetto allo stesso mese del 2022, che totalizzano un incremento complessivo, nel 2023, pari al 47%.