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Inalpi riceve per la terza volta il riconoscimento dell’Agenzia Onu per i rifugiati

Inalpi premiata per la terza volta dall’agenzia Onu per i rifugiati con il “Welcome. Working for Refugee Integration”. Sono 167 le aziende che hanno favorito, per l’anno 2022, l’inserimento nel mercato del lavoro di quasi 9.300 rifugiati e tra queste realtà, rappresentative dell’intero stivale, c’è infatti anche Inalpi che ha ritirato, lunedì 26 giugno presso l’Auditorium della Tecnica di Confindustria a Roma (foto), il riconoscimento conferito da UNHCR – Agenzia Onu per i Rifugiati.

Per l’azienda, spiegano da Moretta, sede di Inalpi, l’evento annuale è diventato un importante appuntamento, cui arriva sempre con nuovi progetti e molto lavoro svolto. È così, per il terzo anno, Inalpi riceve il riconoscimento per l’impegno concretamente realizzato nell’ambito di progetti di inclusione lavorativa – in collaborazione con l’associazione Papa Giovanni XXIII – che ha condotto nel solo 2022 all’inserimento di 13 nuove persone richiedenti o beneficiarie di protezione.

“Siamo onorati che il nostro lavoro abbia suscitato l’interesse dell’Alto Commissariato della Nazioni Unite per i Rifugiati, che ci ha voluti premiare con un riconoscimento che conferisce ulteriore valore al nostro impegno per la costruzione di un sistema che sia sempre più equo, inclusivo e sostenibile”, ha commentato Ambrogio Invernizzi, presidente Inalpi. “Ma i progetti che abbiamo pianificato per questo quinquennio 2021-2025, e che stiamo portando avanti, mostrano come per Inalpi il tema della crescita lavorativa sia un elemento fondamentale nello sviluppo del nostro territorio. Vogliamo porre attenzione alle necessità di tutti, dalla crescita lavorativa dei giovano, come abbia fatto con InLab, il centro R&D Inalpi dove, in poco più di 18 mesi, siamo passati da 9 a 30 dipendenti tutti al di sotto dei 30 anni, ad ogni altro ambito. Siamo fieri di ricordare che dal 2010, anno nel quale è nata la filiera corta e controllata del latte, i dipendenti del Gruppo siano passati da 40 addetti ai quasi 400 di oggi a cui vanno aggiunti i circa 300 conferitori. Stiamo portando avanti un percorso di squadra per supportare e creare le professionalità del nostro settore, perché pensiamo che il lavoro non sia solo sinonimo di ricchezza ma anche di dignità, crescita e possibilità di progettare per tutti”.