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Asiago Dop vs Citterio: primo round al salumificio. Il Consorzio valuta l’appello

Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago esce sconfitto dal primo round del contenzioso con Citterio Salumificio e valuta l’appello alla sentenza del tribunale di Milano che lo ha visto contrapposto al noto brand italiano. Tutto comincia nel 2017: è allora che Euro Foods, la società statunitense del gruppo, mette in vendita negli Usa un prodotto chiamato ‘Asiago Cheese‘, privo dei segni identificativi della Dop. Immediata la reazione dell’ente di tutela, che spiega: “Il Consorzio adotta da sempre una linea di tolleranza zero per ogni tipo di tentativo di evocazione o utilizzo improprio della denominazione. Nel farlo, agisce a tutela dei propri diritti di proprietà intellettuale in qualunque circostanza, senza badare al Paese e contestando ogni possibile azione di asserito Italian Sounding. È il caso del lungo contenzioso con Giuseppe Citterio Salumificio S.p.A , iniziato nel 2017, allorquando è stata rilevata la vendita, sul mercato Usa, di confezioni con soppressata e formaggio denominato ‘Asiago Cheese’, distribuita da Euro Foods, società del gruppo, che, oltre a non essere Asiago, veniva confezionata senza il bollo Dop”.

Da allora, il Consorzio di Tutela ha dapprima tentato la strada dell’accordo, “nella consapevolezza che il proseguo di una causa avrebbe comunque comportato un danno d’immagine per e stabilito un precedente pericoloso per tutto il sistema delle Denominazioni d’Origine, esposte a possibili nuove minacce di Italian Sounding anche da parte di aziende del proprio Paese d’origine”. Nel 2018, però, i vertici dell’Asiago iniziano, presso il Tribunale di Milano, la causa che si è conclusa nei giorni scorsi con una sentenza dall’esito negativo per le richieste del Consorzio di Tutela nella quale Giuseppe Citterio Salumificio S.p.A si è detta estranea alla distribuzione dei prodotti, contraddistinti da marchi costituiti dall’espressione ‘Citterio’, venduti in Usa da Euro Foods perché il giudice, senza entrare nel merito della richiesta, ha dichiarato la non giurisdizione in materia.

“In un’epoca in cui le sfide e le minacce per le Indicazioni Geografiche hanno alzato il livello dello scontro – afferma Fiorenzo Rigoni, Presidente del Consorzio Tutela Formaggio Asiago – spiace constatare come la loro tutela internazionale gravi interamente sui bilanci consortili, ovvero sui produttori. A meno che non si voglia compromettere il futuro del nostro comparto, il supporto economico delle istituzioni non è più procrastinabile.” Negli Usa, l’azione di promozione e tutela del Consorzio è da sempre molto attiva con azioni che puntano a rafforzare la riconoscibilità delle caratteristiche distintive del prodotto d’origine, in contrapposizione con i prodotti denominati “comuni”, vale a dire generici. “Proprio per questo motivo”, spiega la nota, “il Consorzio continuerà a svolgere la sua azione di tutela a favore dei consumatori e della
Denominazione D’Origine valutando ogni opportuna attività e, in questo caso, i motivi per appellare la decisione del Tribunale, proseguendo nel rafforzare la vigilanza in Italia e all’estero, anche attraverso gli accordi con i grandi player internazionali di e-commerce e con i propri evoluti strumenti di monitoraggio”.