Marzo debole per le esportazioni lattiero casearie dagli Usa, con quasi tutte le principali categorie di prodotti in contrazione secondo il report Trade Data Monitor. Ma nonostante questo mese difficile, i dati del trimestre sul mercato Usa, nel complesso, restano comunque positivi. Entrando nel dettaglio dei prodotti, l’export Usa di formaggio, a marzo, è rimasto allineato a quello dello stesso mese dello scorso anno ma segna un aumento se si guardano i dati del primo trimestre 2023, con un +4% genn-mar’23/genn-mar’22. E sono, in particolare, la solida domanda messicana ed australiana a compensare il calo della Corea del Sud. I flussi di Smp sono calati del 3% mar.’23/mar.’22 a causa soprattutto delle perdite registrate nei paesi del Sud-est asiatico, non compensate invece dall’aumento della merce diretta in Messico. Considerando i dati del primo trimestre, però, si segnala per l’export Usa di Smp un aumento del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Le spedizioni di siero sono diminuite per il secondo mese consecutivo; in calo i volumi inviati in Canada e Giappone, mentre si appaiono in ripresa quelli diretti in Cina. Il burro continua la sua flessione, guidata da un drastico calo delle esportazioni inviate nei Paesi Mena (Bahrein ed Egitto in particolare). Le esportazioni di lattosio e di Wpc sono le uniche in costante crescita, registrando rispettivamente +23% e +29% mar.’23/mar.’22. Quanto alle importazioni, invece, a marzo sono rimaste contenute, con meno formaggio proveniente dalla Ue, a differenza di quanto accaduto nel mese di febbraio, e una domanda più debole di caseina e caseinati neozelandesi. Bene l’import di burro che è aumentato per il sesto mese consecutivo, facendo segnare un +75% mar.’23/mar.’22, a beneficio sia della Ue, in particolare dell’Irlanda, che della Nuova Zelanda.