Nuova Zelanda
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Nuova Zelanda: export debole, a marzo, a causa di burro e polveri

Un mercato da tenere sempre d’occhio, quello della Nuova Zelanda, dopo la firma dell’accordo di libero scambio con la Ue. Nel mese di marzo, le esportazioni neozelandesi sono state deboli a causa del calo di Wmp, burro e Smp secondo il report Trade Data Monitor. Il quadro del primo trimestre è comunque più roseo, per il Paese, sostenuto dalla buona domanda di Australia, Algeria e Vietnam.

I flussi di Wmp sono ancora calo poiché la forte domanda algerina non riesce a compensare la continua riduzione dei volumi diretti verso Cina, Bangladesh e Sud-est asiatico (Indonesia in primis). L’export di Smp, dopo quattro mesi di crescita a doppia cifra, è lievemente diminuito, segnano un -2% rispetto al marzo 2022, mese che aveva registrato ottimi numeri. Questo calo è stato causato principalmente dal rallentamento della domanda dei Paesi Mena. Nel primo trimestre, l’aumento è stato dovuto soprattutto alla Cina e al sud-est asiatico, soprattutto il Vietnam.

Le spedizioni di formaggio, invece, sono stabili con la grande performance registrata nel marzo 2022, ma nel primo trimestre 2023 sono aumentate del 14% rispetto allo stesso periodo 22, grazie soprattutto ai maggiori volumi diretti in Australia e Cina. A marzo si è registrato il primo calo, da maggio 2022, delle esportazioni di burro, che registrano un -8% mar.’23/mar.’22. A causare questa flessione sono soprattutto i minori volumi inviati in Cina che non riescono ad essere compensati dalla maggiore domanda australiana. Nel primo trimestre, la Nuova Zelanda ha registrato un aumento dei quantitativi di burro esportati nelle principali destinazioni, ad esclusione della Cina e dei Paesi Mena. I flussi di Butteroil sono positivi sia a marzo che nel primo trimestre, trainati soprattutto dalla crescente domanda di prodotti neozelandesi dal Messico e dagli Stati Uniti. Gli acquisti da parte degli altri mercati, invece, si sono contratti.