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Thailandia: riprende l’import lattiero caseario

A luglio si è assistito a una robusta ripresa delle importazioni lattiero casearie della Thailandia,secondo il report Trade Data Monitor analizzato da Assocaseari. Dopo il drastico calo di giugno infatti, la UE e, in misura minore, l’Australia e gli Stati Uniti, sono stati i principali beneficiari della domanda extra, mentre le importazioni dalla Nuova Zelanda sono state contrastanti.

Entrando nello specifico dei prodotti, l’import di Smp è calato per il terzo mese consecutivo a luglio, facendo segnare un -5% lug.’24/lug.’23, nonostante i maggiori volumi provenienti dalla Ue che non hanno tamponato la perdita di prodotti neozelandesi. I volumi importati nei primi sette mesi dell’anno, però, si sono assestati ben al di sopra dei livelli del 2023 (+10%), supportati dalla forte performance registrata all’inizio del 2024. Stati Uniti e Australia sono stati i principali contributori, compensando il calo di Ue e Nuova Zelanda. A luglio le importazioni di Wmp sono aumentate addirittura del 72% confronto allo stesso mese del 2023, favorite soprattutto dai volumi provenienti dall’Australia. La Nuova Zelanda è rimasta indiscutibilmente il fornitore numero uno, coprendo l’86% della domanda di importazione thailandese, cresciuta complessivamente del +3% nel periodo genn-lug.’24/genn-lug.’23. L’import di siero è stato discontinuo nel 2024, ma è complessivamente positivo. I volumi di luglio hanno registrato un aumento dell’84% rispetto lo stesso mese del 2023, con tutti i principali fornitori che hanno registrato guadagni, principalmente Ue e Stati Uniti. Deciso balzo, pur con volumi contenuti, per il formaggio (+70%), che nei primi sette mesi dell’anno registra un +17%, e per il burro, che a luglio cresce del 137% (*5% da inizio anno).