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Francia: consumi alimentari giù del 4,6% nel 2022. Dicembre chiude con -1,8%

Il consumo di cibo in Francia è diminuito del 4,6% nel 2022, rispetto al 2021, poiché i consumatori hanno ridotto gli acquisti a causa dell’inflazione alimentare, secondo i dati dell’INSEE, l’Istituto nazionale di statistica e studi economici francese.

Si tratta della riduzione più netta da quando l’ufficio statistico nazionale del paese ha iniziato a monitorare i dati, negli anni ’60. Il calo si è verificato in tutto il 2022; nel solo quarto trimestre la flessione è stata del 2,8%. A dicembre 2022 il consumo di cibo è diminuito dell’1,8%, nonostante le festività stagionali, per un controvalore di 16,04 miliardi di euro rispetto ai 17,51 miliardi di euro del 2021.

I dati, inoltre, confermano la sofferenza del retail. I grandi supermercati francesi, a dicembre, hanno registrato infatti una frenata delle delle vendite del 2,1% su base mensile nei canali online e in negozio, dopo un calo dello 0,4% a novembre, mentre quelle in negozio sono diminuite in modo più marcato: – 2,4%. Sempre a causa dell’inflazione, il fatturato complessivo annuo della grande distribuzione alimentare è invece aumentato del 4,6%.

Nel mese di dicembre 2022, secondo l’INSEE, l’inflazione complessiva in Francia si è attestata al 5,9% su base annua mentre quella alimentare è aumentata molto più bruscamente, salendo al 12,1% in novembre e dicembre dopo l’aumento dell’11,8% registrato in ottobre. E anche il 2023 si è aperto con la crescita dei prezzi: secondo la stima provvisoria, i prezzi al consumo dovrebbero aumentare del 6,0% a gennaio 2023, nel confronto con lo stesso mese dell’anno precedente, dopo il +5,9% di dicembre. Questo nuovo aumento dell’inflazione è dovuto proprio all’accelerazione dei prezzi dei generi alimentari e dell’energia.