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L’impegno di Danone: ridurre del 30% le emissioni di metano legate al latte fresco entro il 2030

Il gigante lattiero caseario francese Danone è sempre più concentrato sui temi green e sulla risposta alle accuse delle associazioni ambientaliste. Va in questa direzione l’obiettivo fissato dal gruppo per il 2030: ridurre del 30% le emissioni di metano generate dalla filiera di produzione del latte fresco utilizzato nei suoi prodotti.

L’azienda, proprietaria dei marchi Activia e Actimel, ha dichiarato che prevede di rimuovere 1,2 milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente alle emissioni di metano dopo aver ridotto le proprie emissioni di metano di “circa il 14%” nel periodo 2018-2020.

“Le emissioni di metano del bestiame sono un fattore importante nel contributo dell’agricoltura al riscaldamento globale. La produzione lattiero casearia da bovini rappresenta circa l’8% delle emissioni totali di metano causate dall’uomo nell’ambito delle attività agricole e di allevamento, che rappresentano circa il 40% delle emissioni”, spiega l’azienda, che ha avviato una nuova partnership con l’organizzazione statunitense Environmental Defense Fund ed ha spiegato di voler collaborare con 58mila allevatori in 20 paesi oltre che con altre aziende e governi su pratiche rigenerative per aiutare a ridurre le emissioni di metano.

Danone afferma di essere “la prima azienda alimentare a fissare un obiettivo di riduzione del metano e ad allinearsi con l’ambizione del Global Methane Pledge”, lanciato al vertice sul clima COP26, nel 2021.

Il Ceo di Danone, Antoine de Saint-Affrique (in foto), ha dichiarato: “Il nostro ambizioso piano per ridurre le emissioni di metano, in linea con i Global Methane Pledges di 150 paesi, è un impegno a costruire prodotti lattiero-caseari rigenerativi. Questo cambio di passo richiede uno sforzo collettivo. Lavorando con agricoltori, partner e governi, abbiamo il potere e il dovere di costruire modelli agricoli a beneficio del clima e della società, facendo un passo avanti per affrontare insieme il riscaldamento globale”.

L’azienda prevede di lanciare quest’anno quattro iniziative per la riduzione del metano in Africa, Europa e Stati Uniti e per questo ha ottenuto il plauso dell’associazione Changing Markets Foundation, che di recente ha criticato le industrie della carne e dei latticini proprio sul tema del metano.

La direttrice dell’associazione, Nusa Urbancic, ha commentato: “Danone è la prima azienda lattiero-casearia a prendere sul serio le emissioni di metano, che rappresentano fino al 70% dell’impronta climatica del settore. Fissando un obiettivo in linea con il Global Methane Pledge e impegnandosi a riportare separatamente le emissioni di metano, sta dando l’esempio che altri giganti del settore lattiero-caseario come Nestlé e Arla devono seguire”. Ma ha anche aggiunto: “Sebbene Danone sia leader nel settore lattiero caseario nell’azione per il clima, non c’è spazio per l’autocompiacimento. Il suo obiettivo sul metano si applica solo al latte fresco e dovrebbe essere esteso a tutti i prodotti lattiero caseari e Danone deve spostare una parte maggiore della sua attività verso alternative lattiero casearie“.