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Biraghi (Valgrana): bolletta di luglio passata da 60mila a 500mila euro. “Impossibile risparmiare”

Un anno e oltre 400mila euro di differenza, ovviamente al rialzo. E’ quanto accaduto alle bollette della Valgrana, azienda guidata da Alberto Biraghi, che sulle pagine de La Stampa spiega: “A luglio 2021 la bolletta di gas ed energia ammontava a 60mila euro. Un anno dopo, con lo stesso utilizzo, il conto è salito a 500mila euro. La situazione è insostenibile e ad agosto la stangata sarà ancora più alta”. Quella di Biraghi è una voce fra le tante che si stanno levando in questi giorni per mettere in evidenza una situazione sempre più insostenibile per le aziende della trasformazione alimentare. E’ solo di qualche giorno fa la lettera inviata da Ambrogio Invernizzi, ad di Inalpi, che chiede alla politica e alle istituzioni di intervenire, con misure ad hoc, a sostegno delle imprese, anche inserendolo nel novero delle aziende energivore, che possono godere di alcuni sgravi sui costi. Anche Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo, si è aggiunto al coro: “Le aziende della nostra filiera non vengono considerate come grandi consumatrici di energia ma se avessimo degli sgravi, il risparmio potrebbe concentrici di alleviare l’aumento dei costi dei mangimi”. Si tratterebbe, però, di una mossa non senza conseguenze: da mesi, infatti, si parla di porre un tetto ai consumi delle aziende energivore. Limite che, se fosse applicato anche alle aziende agroalimentari, manderebbe in crisi tutta la filiera agricola.

Ma, di certo, l’attuale situazione non consente alle imprese di lavorare. Spiega ancora Biraghi: “L’azienda fattura 45 milioni di euro l’anno ma con questi prezzi non so quanto resisteremo”. L’amministratore delegato dell’azienda entra anche nel merito, sul piano pratico: “I formaggi richiedono una temperatura costante, non si può risparmiare rinunciando all’energia per qualche ora. Al momento la produzione continua uno stop danneggerebbe l’intero indotto, ma stanno venendo meno le condizioni per chi lavora. La La politica deve intervenire al più presto e con misure più incisive“. Il grido d’allarme è il medesimo della grande distribuzione, lanciato in questi giorni dai vertici di Federdistribuzione. I dati rilevati da Confindustria, d’altronde, sono impietosi: i rincari delle bollette, in Italia, andranno dai 5,7 ai 6,8 miliardi in più al mese. La questione è insomma anche politica ma in questi giorni finisce per passare in secondo piano a causa delle elezioni e di un governo in carica solo per gli affari correnti, con limiti piuttosto importanti di intervento. Tutto sembra rimandato ad ottobre, con la formazione, si spera veloce, di un nuovo governo. Riuscirà la filiera ad attendere?

2 thoughts on “Biraghi (Valgrana): bolletta di luglio passata da 60mila a 500mila euro. “Impossibile risparmiare”

  1. “Da 8 miliardi a 9 miliardi” : ossia solo il 10 % in più!
    C’è qualcosa che non quadra rispetto a quanto detto nel resto dell’articolo

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