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Latte: perché fa paura il sintetico animal free che vuole mandare in pensione le vacche

Quello dei prodotti ‘cow free’ o ‘animal free’ è un trend che sta esplodendo in questi mesi, sia in termini di notorietà che di investimenti. Bastano due notizie recenti per testimoniare la vivacità di questo approccio, ben diverso da quello di chi offre proteine vegetali per sostituire quelle animali. In questo caso, infatti, si tratta di prodotti lattiero caseari, non vegetali, realizzati però senza l’ausilio degli animali. In Danimarca è nata la più grande fabbrica di latte sintetico e anche due aziende americane stanno lavorando a una gamma di prodotti cow free. Il messaggio di chi propone queste iniziative è il medesimo: la sostenibilità nel lattiero caseario si può ottenere solo pensionando le vacche e tutti gli animali da latte. La comunicazione è semplicissima e si avvale di tute le parole d’ordine di questo periodo: futuro del pianeta, salute, cambiamento climatico, salvaguardia delle generazioni future.

Un nemico che rischia di essere molto insidioso per il lattiero caseario e che non solo attrae ingenti capitali ma gode anche del favore di associazioni, movimenti, istituzioni. Sottovalutare la faccenda sarebbe una colpa imperdonabile. Anche perché di argomenti ve ne sono moltissimi, a difesa dei prodotti ‘tradizionali’. Purché si evitino quelli che fanno perno sulla difesa del mondo allevatoriale e sulla conservazione di un sistema da reddito. Se, un tempo, erano argomenti sentiti, oggi non lo sono più. E di fronte alla principale obiezioni – cioè salvare il pianeta per le generazioni future – non si possono opporre argomentazioni che non entrino nel merito. E’ ora di accettare la sfida evitando di chiedere ai governi nuovi paletti, nuove difese, nuovi divieti che rischiano di trasformarsi in boomerang. Su tutti vale, per questo, il caso di Alpro, che ha trasformato il divieto di utilizzo della parola ‘latte’ per i sostituti vegetali in una furbissima operazione di marketing. “Questo non è lat*te” recitano le confezioni e le campagne pubblicitarie di questi mesi. In molti lo hanno contestato, ma il claim resta lì. E la vicenda segna un altro punto in favore dei sostituti vegetali. Ma gli animal free rappresentano un passo ulteriore poiché si presentano come ‘real dairy’. E l’effetto, sul piano della comunicazione prima ancora del resto, rischia di essere davvero importante.

Remilk: “Eliminare gli animali è l’unico modo per soddisfare la domanda del mondo senza distruggerlo”

Remilk, una start up israeliana fondata nel 2019, dopo aver raccolto un capitale di 120 milioni di dollari dagli investitori ha annunciato l’apertura della più grande fabbrica di latte sintetico in Danimarca. Uno stabilimento che sorge su un’area di quasi 70mila metri quadrati, a Kalundborg, dove realizzare prodotti pensati per chi chi vuole continuare a bere latte vaccino e mangiare latticini senza l’allevamento di animali. “Remilk si impegna a reinventare la nostra industria lattiero casearia in modo sostenibile. Eliminare la necessità di animali nel nostro sistema alimentare è l’unico modo per soddisfare la crescente domanda del nostro mondo senza distruggerlo nel processo”, ha spiegato Aviv Wolff, ceo e fondatore di Remilk. “Intendiamo aumentare enormemente le nostre capacità di produzione per realizzare latticini nutrienti, deliziosi e convenienti che manderanno le vacche in prepensionamento”.

Le proteine di siero animal free di Perfect Day e Strive Nutrition

La società di tecnologia alimentare statunitense Perfect Day e il produttore sostenibile di bevande nutrizionali Strive Nutrition stanno collaborando per realizzare una linea di alternative al latte. La nuova gamma sarà arricchita con le proteine ​​del siero di latte senza animali di Perfect Day per replicare il “vero gusto e la nutrizione del latte vaccino, senza le implicazioni per la salute e l’ambiente dei latticini convenzionali”. La gamma includerà Strive FreeMilk Whole e Chocolate. Queste bevande alternative schiumano, si mescolano e possono essere cucinate esattamente come il latte. Strive offrirà anche Strive Oat+Protein e Strive Almond+Protein, entrambi arricchiti con dieci grammi di proteine ​​del siero di latte senza animali per porzione.

Dennis Cohlmia, co-fondatore di Strive Nutrition Corp, ha commentato: “In qualità di azienda a conduzione familiare che ha lavorato a lungo nel settore lattiero caseario, siamo entusiasti di collaborare con Perfect Day per creare questa linea di proteine ​​dal gusto eccezionale, senza animali, con etichette degli ingredienti pulite, che forniscano un’alimentazione efficiente al consumatore e facciano bene alle generazioni future affrontando il cambiamento climatico”.