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Gorgonzola, fotografia Dop: re in rete, consumato in mezzo mondo

A margine dell’Assemblea Nazionale dei Soci 2022, presieduta dal presidente del Consorzio, Antonio Auricchio, e dai vice Alberto Dall’Asta e Fabio Leonardi, il mondo del Gorgonzola si è dato appuntamento lo scorso giovedì 19 maggio all’Hotel Melià di Milano per l’incontro “Gorgonzola e…”. Un’occasione per approfondire, finalmente di nuovo in presenza dopo due anni di stop, i dati relativi a produzione, export e consumi del Gorgonzola Dop e presentare “tutto quello che non ti aspetti” sull’erborinato italiano più famoso del mondo. Madrina d’eccezione dell’evento, Anna Falchi, accompagnata dal padrone di casa Antonio Auricchio, il “non chef” Lorenzo Biagiarelli e lo chef e maître chocolatier Ernst Knam, che hanno raccontato la loro interpretazione, innovativa e originale del Gorgonzola Dop. Diversi anche i “volti noti” delle istituzioni presenti in prima fila per l’occasione: dall’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia, Fabio Rolfi, al sindaco di Novara, Alessandro Canelli, passando per il numero uno di Origin Italia, Cesare Baldrighi, e il presidente della Fondazione Qualivita, Cesare Mazzetti. Ecco qual è stata la fotografia del Gorgonzola Dop condivisa. 

Da sinistra: Il sindaco di Novara, Alessandro Canelli, Antonio Auricchio e l’assessore lombardo Fabio Rolfi. Gorgonzola, la fotografia 2021 del Consorzio della Dop: consumato in mezzo mondo, è sempre più social: i tre motivi del successo online.
Da sinistra: Il sindaco di Novara, Alessandro Canelli, Antonio Auricchio e l’assessore lombardo Fabio Rolfi

Gorgonzola Dop formaggio sempre più amato: i primi dati 2022

Il presidente del Consorzio, Antonio Auricchio, ha aperto la serata con un dato: 

“Nel 2021 il numero degli Stati nel mondo in cui si consuma il Gorgonzola è passato da 86 a 91 con una copertura mondiale del 48%. Possiamo, quindi, affermare che il Gorgonzola è consumato in mezzo mondo. Questo vuol che è un formaggio sempre più amato e che ci sono ancora tanti mercati interessanti”.

Sono state, infatti, 5.258.828 le forme prodotte nel 2021 con un aumento del 3,11% (pari a 158.405 forme in più) rispetto al 2020. Nonostante un calo nella produzione nei primi mesi di quest’anno, poi, l’export si attesta su valori importanti se si considera che a febbraio 2022 (ultima rilevazione disponibile secondo dati Clal) le forme che hanno varcato i confini italiani sono poco meno di 174mila forme contro le 152mila del febbraio 2021.

“I numeri dimostrano che il Gorgonzola è molto amato”, ha evidenziato Auricchio, “ma ci espone anche a tante imitazioni in cui vengono utilizzate fraudolentemente anche solo parti del nome come Gorgo o Zola ad evocare la nostra denominazione. I Consorzi sono determinanti nel promuovere questo fantastico prodotto in tutto il mondo e io li considero gli angeli custodi delle nostre eccellenze”.

Auricchio, che ricopre anche il ruolo di presidente Afidop (Associazione Formaggi Italiani Dop) non si è tirato indietro neanche nel commentare il difficile momento attuale. “Oggi, oltre alla pandemia e alle conseguenze di un conflitto fratricida, dobbiamo fronteggiare anche una pandemia energetica. Fare formaggi in queste condizioni è molto difficile ed è cruciale remare tutti insieme nella stessa direzione”, le sue parole.

A fargli eco Gianni Maoddi, vicepresidente Afidop e presidente del Consorzio del Pecorino Romano, salito sul palco per ringraziare il Consorzio Gorgonzola del Fondo di Solidarietà Permanente attivato, insieme ad altri importanti Consorzi Caseari italiani, a sostegno delle aziende zootecniche sarde gravemente colpite la scorsa estate da incendi che hanno distrutto 20mila ettari di terreno e ucciso migliaia di pecore, oltre ad altri animali, con ingenti danni alla biodiversità della Regione.

Gorgonzola sempre più social: i tre motivi del successo online

Il talk è stato, però, un’occasione privilegiata anche per tirare un bilancio sull’attuale percepito di un prodotto e di una denominazione sotto il profilo dell’immagine. E qui è salita in cattedra la madrina della serata, Anna Falchi ricordando i mille utilizzi e le proprietà nutrizionali del Gorgonzola Dop, adatto a chi soffre di intolleranze al glutine e al lattosio, nonché un “mood-food”, ovvero un cibo del buon umore.

Da un’appassionata di cucina la parola è poi passata a un “non-cuoco”, come si definisce Lorenzo Biagiarelli: “Non mi considero uno chef perché non sto in cucina, ma amo mangiare, sperimentare e approfondire le storie legate al cibo”. L’uomo degli aneddoti da 154mila follower su Instagram ha conquistato la platea citando il manuale di Luigi Cattaneo “Sul modo pratico di fabbricare il formaggio grasso detto stracchino di Gorgonzola” del 1840, in cui quello che all’epoca era considerato un difetto del formaggio, ovvero le muffe, divenne un pregio per acclamazione popolare: “Non si conosceva ancora bene il penicillium, ma se ne era colta appieno la bontà. Solo tre anni dopo, Francesco Cherubini nel suo mitico Vocabolario Milanese-Italiano ne elencava già una decina di varietà a dimostrazione di quanto quello che oggi conosciamo tutti semplicemente come Gorgonzola fosse popolarissimo. E oggi il Gorgonzola va fortissimo anche sui social se pensiamo che ha ben 571mila menzioni, molte di più di tanti formaggi altrettanto noti”. 

Il successo del Gorgonzola sui social, secondo Biagiarelli, è dovuto principalmente a tre motivi: “Gran parte del traffico arriva da Paesi asiatici come Giappone, Cina e Corea del Sud dove la percentuale di intolleranti al lattosio è altissima”. 

Il Giappone, infatti, è il primo Paese asiatico, 12esimo in assoluto, per quantità di Gorgonzola importate: oltre 7mila tonnelate, con un incremento del 27% nel 2021 rispetto all’anno precedente.  

“In secondo luogo”, ha proseguito Biagiarelli, “il Gorgonzola è naturalmente cremoso e quindi perfetto per le immagini #foodporn, quelle che escono dal piatto come si usa dire e, infine, perché oggi va di moda il gusto rancido. Non pensate male, non sto parlando del gusto sgradevole del cibo andato a male, ma di una nuova sensazione palatale molto ricercata nei ristoranti all’avanguardia e legata al cibo fermentato quindi agli alimenti vivi come è il Gorgonzola”.

A chiudere in dolcezza, Ernst Knam, il maître chocolatier più noto d’Italia, il cui primo ricordo legato all’erborinato prodotto a cavallo tra Piemonte e Lombardia risale alla sua adolescenza in Germania dove il Gorgonzola è diffusissimo: con quasi 79mila tonnellate è il primo Paese importatore al mondo.

Nella famiglia Knam si consumava accompagnandolo con cetriolini, sottaceti o mele: “Il Gorgonzola, per me, è sexy. Si sposa benissimo con il cioccolato e io lo utilizzo, ad esempio, nella linea Extreme in cui propongo una torta interamente verde a base di cioccolato fondente 70% Uganda, Gorgonzola Piccante, limone e assenzio. Anche i miei bambini lo amano”.

Torta, cioccolatini e bignè salati al Gorgonzola firmati Frau Knam sono stati apprezzati anche dagli ospiti nel rinfresco offerto dal Consorzio a conclusione dell’evento.