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Cresce l’import di formaggio in Arabia Saudita. Cala in Corea del Sud, ma solo per gli Usa

L’analisi di Assocaseari del report Trade Data Monitor sui flussi di import ed export in Corea del Sud e Arabia Saudita, per i primi mesi del 2022, mostra una sostanziale tenuta delle esportazioni europee di formaggio in Corea, mentre cala dell’11% l’import dagli Stati Uniti. Bene il burro (+49%), che aumenta nonostante i prezzi. In Arabia Saudita, invece, l’importazione di formaggi segna un nuovo aumento: +19%.

Corea del Sud: burro a +49%, nonostante i prezzi

Nel mese di marzo, in Corea del Sud, le importazioni del prodotto principale, il formaggio, hanno registrato un primo trimestre 2022 lento rispetto ai volumi record dell’anno scorso, segnando un calo dell’11%. I flussi dalla Ue sono stabili, mentre le spedizioni del primo fornitore, gli Stati Uniti, sono diminuite dell’11% rispetto ai primi tre mesi del 2021. L’import di burro continua ad aumentare notevolmente, +49% mar.’22/mar.’21, nonostante i prezzi elevati e dopo un forte 2021. La Ue ora è il primo fornitore, con una quota del 45% del mercato di importazione, ed è seguita dalla Nuova Zelanda.

Arabia Saudita: l’import di formaggio a +19%

Sono state particolarmente positive le importazioni di prodotti lattiero caseari dell’Arabia Saudita nel primo bimestre del 2022, soprattutto per quanto riguarda il formaggio, cioè il prodotto più importante in termini di volume e valore, che ha registrato un aumento del 19% rispetto allo stesso periodo del 2021.
La Ue è il principale fornitore e detiene circa la metà del mercato di importazione. L’import di Wmp, proveniente soprattutto dalla Nuova Zelanda, è in linea con l’anno scorso, mentre quello di burro, anch’esso di origine principalmente neozelandese, è calato del 24% nel primo bimestre 2022, se confrontato con lo stesso periodo del 2021.