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Crisi Russia-Ucraina: il terremoto sui mercati agricoli

I segnali che arrivano dai mercati internazionali dopo l’ingresso dei militari russi in Ucraina destano profonda preoccupazione, sul fonte agricolo. I prezzi di gas e petrolio continuano a salire; sostanzialmente ferme le partenze di cereali dai porti dell’Ucraina dirette verso i principali mercati di sbocco. Anche il mercato internazionale dei cereali è sotto pressione, non solo per le tensioni internazionali ma anche per la contrazione dei raccolti in Argentina e Brasile a causa della siccità. Tutti elementi destinati a far salire ancora il costo della razione alimentare del bestiame. Il prezzo del frumento è balzato ai massimi dal 2008 alla Borsa di Chicago sull’onda della crisi in Ucraina. Secondo i dati riportati dall’agenzia Bloomberg, il prezzo dei futures sul frumento è cresciuto fino a 9,60 dollari per bushel (+6%) per poi ridiscendere lievemente.

Gli aumenti sul mercato italiano

L’analisi di Elisa Donegatti di Clal.it mostra, tabelle alla mano, come l’operazione militare russa in Ucraina abbia già inciso sui prezzi di vari prodotti agricoli che hanno fatto un salto verso l’alto, come era previsto, non solo a livello internazionale ma anche sui mercati italiani.

Nella giornata di giovedì 24 Febbraio, la Cciaa di Bologna ha registrato aumenti di 10 euro a tonnellata per il mais, di cui l’Ucraina copre il 16% delle esportazioni mondiali, e di 8 euro/ton per il frumento, di cui Russia e Ucraina coprono complessivamente il 29% delle esportazioni a livello globale. Anche il mercato del girasole, di cui i due Paesi producono nell’insieme il 58% delle forniture mondiali, ha subito le pressioni rialziste, riflesse nella farina di girasole.