L’inflazione sale al 4,8%, a gennaio. Alimentari a +3,1%
Come ampiamente previsto, il nuovo anno si apre con una fiammata dell’inflazione, tanto alta come non la si vedeva dal 1996. Secondo le stime preliminari dell’Istat, infatti, nel mese di gennaio 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra un aumento dell’1,6% su base mensile e del 4,8% su base annua, in netta crescita dal +3,9% di dicembre 2020. E il quadro si va allargando rispetto ai soli aumenti degli energetici cui stiamo assistendo da qualche tempo. Tensioni inflazionistiche crescenti si manifestano infatti anche in altri comparti merceologici e sono fonte di preoccupazione per l’intero settore alimentare.
Ovviamente, questa ulteriore e marcata accelerazione dell’inflazione su base tendenziale è dovuta prevalentemente ai prezzi degli energetici, la cui crescita passa da +29,1% di dicembre a +38,6%. Ma non è solo questo. Crescono infatti anche i beni alimentari (+3,1%), sia lavorati (da +2,0% a +2,4%) sia non lavorati (da +3,6% a +5,4%) e quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,3% a +3,5%); da segnalare, invece, il rallentamento dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +3,6% a +1,4%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rimane stabile a +1,5%, mentre quella al netto dei soli beni energetici accelera da +1,6% a +1,8%.
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto, per lo più, ai prezzi dei Beni energetici regolamentati (+42,9%) e in misura minore a quelli degli Energetici non regolamentati (+3,2%), dei Beni alimentari non lavorati (+2,1%), degli Alimentari lavorati (+1,4%), dei Beni durevoli (+1,0%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,9%). Solo i Servizi relativi ai trasporti diminuiscono (-1,6%), a causa per lo più di fattori stagionali.
Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +5,5% a +7,1%), mentre la crescita di quelli dei servizi rimane stabile a +1,7%; il differenziale inflazionistico tra questi ultimi e i prezzi dei beni resta negativo (-5,4 punti percentuali), ampliandosi rispetto a quello registrato a dicembre (-3,8). L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +3,4% per l’indice generale e a +1,0% per la componente di fondo.
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