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Burro: tensioni sul mercato della pasticceria

Settimana leggermente più calma della precedente, secondo l’analisi degli esperti di Assocaseari, con alcune tensioni per il burro. All’estero, quello che tira sempre è il latte crudo, difficile da trovarsi anche pagando 0,48 euro/kg in Francia e 0,49 euro/kg in Germania. Lo scremato a 0,27 euro/kg ma anche lì c’è poca disponibilità. Un po’ più di disponibilità rispetto alle settimane precedenti per la crema. La giornata di mercoledì, in particolare, apre con prezzi che vanno da 2,33 euro/kg a 2,38 euro/kg, già all’ora di pranzo anche i più esosi si sono allineati ai 2,30 euro/kg. Venditori che hanno voglia di vendere ma non sotto la soglia dei 2,30 euro/kg. Freddezza da parte dei compratori che, visto l’andazzo, tengono duro. Resta da vedere chi la vincerà. I suddetti prezzi si intendono franco arrivo Nord Italia con un costo di trasporto che incide tra 5 e 10 euro/Ton.

Italia: tanto latte ma la domanda è fiacca. Export in crescita

Sul mercato nazionale, questa settimana sembra esservi più fiacca della scorsa, forse anche perché, malgrado alcuni caseifici abbiano ricominciato a produrre, di latte crudo ce n’è ancora in abbondanza, trattato ancora ai livelli di settimana scorsa, anche se poi c’è sempre chi spunta un po’ di meno e che ottiene un po’ di più. Questa settimana, l’interesse da parte di alcuni operatori a mandare il latte a Nord delle Alpi è sempre più evidente. Lo scremato anche questa settimana vale un po’ più dello straniero perché lo 0,27 euro/kg anziché essere arrivo è partenza. Stessa cosa per la crema nazionale di qualità che, grazie ai livelli dei mercati esteri, viene pagata 6 sopra il bollettino. I suddetti prezzi si intendono franco partenza.

Burro: crescono i bollettini. Ma il mercato sale di più

Essendo il bollettino di Milano il primo della settimana forse, per la prima volta, sul burro abbiamo dato l’esempio poi seguito dagli altri. Kempten aumenta di 0,10 euro il massimo, oggi 4,20 euro/Kg, e lascia invariato il minimo a 4,05 euro/kg, ottenendo un prezzo medio di 4,125 euro/kg, rimanendo ancora al di sotto del prezzo pagato dalla Gdo tedesca. L’Olanda aumenta di 0,09 e diventa 4,12 euro/kg. La Francia, dopo mesi, è la più bassa avendo confermato i 4,10 euro/kg. La media a tre di questa settimana è 4,115 euro/kg. Sul mercato si continuano a vedere offerte con prezzi ben al di sopra delle quotazioni dei bollettini. Resta in tensione il burro da pasticceria che un po’ avverte la poca disponibilità di materia grassa e un po’ l’assenza di Corman, il cui stabilimento è ancora in riparazione per i danni subiti dall’alluvione. Il risultato è che la caccia alla merce è più aperta che mai.

Polveri: bollettini in crescita

Il latte in polvere anche questa settimana ha tutte le freccette verdi, sia per lo scremato alimentare che per lo zootecnico, tranne per l’intero tedesco che però era aumentato di molto. Per quel che riguarda le offerte su ottobre e dicembre vi è unanimità di pensiero offrendo tutti, centesimo più centesimo meno, allo stesso livello. Le cose si fanno interessanti se invece si comincia a parlare del primo trimestre del 2022 con offerte che variano di centinaia di euro da operatore a operatore. Siero: anche qui la Germania fa eccezione, con l’unica freccetta gialla per l’alimentare mentre invece le rimanenti sono tutte verdi. Questa settimana, di freccette rosse neanche l’ombra.

Formaggi: in calo il Grana Padano

I bollettini nazionali dei formaggi segnano un calo delle quotazioni delle voci del Grana Padano stagionato a Milano, Cremona e Mantova, mentre a Verona aumentano quelle del “fuori sale” e dello stagionato 15 e 20 mesi. Ancora in aumento le quotazioni del Pecorino Romano a Milano. Le quotazioni medie europee dei formaggi segnano una freccetta verde al rialzo per il Gouda a 3,34 euro/kg, l’Edamer a 3,32 euro/kg e il Cheddar a 3,26 euro/kg, mentre resta invariato l’Emmentaler a 4,90 euro/kg.