Cronache dagli alpeggi: Erik, Elena e i formaggi con vista sul Monte Rosa
Erik ed Elena sono una coppia di malgari giovani, sorridenti e pieni di quella tipica energia di chi lavora a contatto con la montagna, gli animali e tutte le gioie e le difficoltà che questo comporta. L’allevamento ce l’hanno nel Dna: è una storia di famiglia, è l’aria e il profumo che hanno respirato fin da piccoli. Un giorno decidono di tentare l’avventura difficilissima di un’azienda agricola: ci sono il mutuo, i debiti, i tanti sacrifici, il banco ai mercati dopo la sveglia all’alba per mungere le vacche e arrivano anche due bimbi, biondi e pieni di vita. C’è da stringere i denti e lavorare a testa bassa ma loro hanno i bimbi e gli animali e un sogno in tasca che li anima anche nei momenti più difficili.
Erik ed Elena: formaggi, polenta e tanto altro
Da due anni, Erik ed Elena sono in alpeggio, d’estate, in uno dei posti più belli delle Alpi: la la bocchetta di Margosio che si apre sulla Panoramica Zegna. Ci si arriva percorrendo una strada che si snoda sinuosa attraverso le Prealpi biellesi, tra boschi di castagni e larici, con viste che si aprono sulle valle e poi improvvisamente si chiudono nelle curve più strette. Margosio, dopo la lunga salita, è una bocchetta che si apre sui lunghi pascoli che digradano verso l’alpeggio sottostante e in fondo, verso la Valsesia, con una vista mozzafiato sul massiccio del Monte Rosa.
Un ampio prato soleggiato e una casetta di legno ricca di bontà accolgono i visitatori: si può mangiare la polenta concia con il burro e i formaggi d’alpeggio, che Erik comincia a preparare la mattina rimestando dentro un grande paiolo, e i panini con formaggi e salumi di loro produzione, cui si affianca un cibo tipico di queste valli: la milanese in carpione. Un piatto di origine contadina, il modo semplice (e davvero gustoso) per conservare la carne e portarla lungo i sentieri verso l’alpeggio che oggi diventa una storia da raccontare ai turisti e un panino tra i più apprezzati. Accanto al ristoro, c’è anche lo spazio per assaggiare e acquistare le loro produzioni. Il banco è un inno alla biodiversità dei formaggi e dei salumi di montagna: c’è il maccagno a latte crudo d’alpeggio, che nella versione più stagionata è una crema saporita che si fonde in bocca offrendo infinite sfumature di gusto, dai più delicati a quelli più decisi, ci sono le tome, l’erborinato, autentico formaggio da meditazione, quasi brusco al primo massaggio e ricchissimo di sapori, ci sono le tome, la mocetta e i salami di toro e ci sono anche i formaggi che non ti aspetti, come il caciocavallo realizzato con latte di montagna. Perché Margosio, e l’alpeggio di Erik Ferrero ed Elena Mania, sono una comunità, prima ancora che una malga. Dove c’è anche una giovane svelta e decisa, che oltre a servire birre e formaggi lavora con grazia e sensibilità le ceramiche secondo la tradizione di queste montagne, o un ragazzo che conosce i segreti della filatura dei formaggi tipici del Sud Italia e li applica al latte di montagna, provando a realizzare con successo prodotti che qui sono difficili da vedere e incuriosiscono gli avventori. E sono solo due esempi: il gruppo è composito, affiatato e allegro e non si tira indietro nemmeno di fronte alle lunghe serate, quando gli ospiti spingono al fuori orario ammaliati dalla vista del tramonto sul Monte Rosa.
C’è persino chi dorme in questo piccolo paradiso e la mattina si vseglia con una fetta di torta, impastata con amore da Elena, e un caffè di Margosio, preparato con burro e vino rosso.