26 aprile 2021: l’Italia riapre. Anche i ristoranti a pranzo e cena, con priorità all’aperto
Dal 26 aprile l’Italia riapre. E riparte. Parola del premier, Mario Draghi: “Con questa decisione il governo si prende un rischio ragionato, perché i dati del contagio sono in miglioramento. Si dà precedenza all’attività all’aperto, anche la ristorazione a pranzo a cena e alle scuole tutte, che riaprono completamente in presenza nelle zone gialla e arancione mentre in rosso vi sono modalità che suddividono in parte in presenza e in parte a distanza”. E a seguire toccherà alle attività sportive tra maggio e giugno, per arrivare a quelle fieristiche dal 1° luglio.
Una road map per l’Italia
Dunque, anche l’Italia si mette in movimento e soprattutto certifica di avere una road map per ricominciare e tornare a vivere, nonostante il quadro permanente di pandemia lungi dall’essere rimosso. Un primo segnale forte e chiaro, quello del governo Draghi, che consente di pensare e guardare avanti. Che costituisce un tassello fondamentale, poiché i settori del commercio e ancor più della ristorazione – per altro non secondari per la nostra economia in termini di rilevanza e importanza – possono progressivamente riaccendere le attività costruite in anni di impegno, passione, fatica e sacrifici. Intendiamoci: nessuna scorciatoia o fuga in avanti. Cautela, attenzione, protocolli da attuare: come fatto e previsto. Ma si sa che la visione e la fiducia – ben più della parola speranza – sono i carburanti fondamentali per tornare a far girare i motori di un Paese.
L’Italia del lavoro
Le manifestazioni, le proteste, il pressing, le polemiche delle scorse settimane, ma soprattutto la capacità e la necessità di guardare in faccia la realtà (a cominciare da quella legata all’emergenza sanitaria), insomma questo mix ha prevalso dopo mesi di durissime restrizioni e penalizzazioni, con ristori spesso e volentieri di “cartone”. Del resto, da un po’ di tempo (e da più parti, con voci precise) era salita forte l’invocazione a invertire l’inerzia di una situazione sociale estremamente pesante. “Servono protocolli seri, date certe, e adeguati controlli così da garantire riaperture in totale sicurezza”. Così aveva parlato, ad esempio, Gian Marco Centinaio, sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali. “Non si può accusare di essere irresponsabile chi chiede di ascoltare le proposte degli operatori di settori messi in ginocchio dalla pandemia che non chiedono altro se non di poter tornare a lavorare. Certo bisogna tenere conto dei dati, ma se le proposte sono serie e realizzabili e se ci sono le condizioni si valutino le riaperture.Non si può continuare a ignorare il dramma di categorie come i ristoratori, le partite Iva, di chi lavora nel turismo per fare soltanto qualche esempio. Bisogna accelerare la campagna vaccinale e mettere al più presto in sicurezza gli anziani e le persone fragili, ma allo stesso tempo va indicata una prospettiva al Paese. Alcune attività hanno bisogno di un’adeguata programmazione per poter ripartire. Non ci sono i partiti dell’apriamo tutto o del chiudiamo tutto. Ci vuole una road map. Poi toccherà allo Stato fare lo Stato e assicurare che le regole vengano rispettate da tutti”.
Ristoratori e commercianti sono pronti
Insomma, si comincia a intravedere qualcosa di più di un bagliore in fondo al tunnel. Lo diciamo senza per questo farsi prendere da frenesia e/o eccitazione. Serviranno cura e attenzione, non soltanto ai dettagli. Chi fa commercio e ristorazione (e bene) ne è consapevole, perché questi due ingredienti è chiamato a dosarli e a “somministrarli” ogni giorno. Dunque, non resta che prepararsi con fiducia e buon senso, con coraggio e voglia di fare. I giorni che ancora separano dalla riapertura sono non meno importanti. C’è l’occasione di voltare pagina. I consumatori, ma diciamo pure tutti noi, non vediamo l’ora di tornare il più possibile alle care, sane e vecchie abitudini. Ciascuno ha e avrà le sue. Ma è indiscutibile che un pranzo o una cena nel segno della convivialità sono sempre una delle cose più belle e preferite. Il 26 aprile l’Italia riapre.