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Lactalis pronta a mangiarsi Leerdammer (ma non solo)

Il Gruppo Lactalis è pronto a mangiarsi il marchio Leerdammer. E non solo. Merito di una complessa operazione finanziaria che ha preso il via il 18 marzo, a seguito dell’ok alla negoziazione dato dal CdA di un altro attore d’Oltralpe tra i leader mondiali nel settore dei formaggi di marca, nonché uno dei principali protagonisti nel segmento degli snack salutari: il Gruppo Bel.

L’intesa che sta prendendo forma tra i due player francesi si sta sviluppando attorno a un perimetro che include la cessione di Royal Bel Leerdammer NL, Bel Italia, Bel Deutschland, il marchio registrato Leerdammer e tutti i diritti ad esso connessi, oltre che Bel Shostka Ukraine. A fronte di questo “goloso” pacchetto, trasferito attraverso Sicopa, filiale al 100% di proprietà del cessionario, Lactalis è pronta a offrire in cambio 1.591.472 azioni detenute (equivalenti al 23,16%) del gruppo Bel. A quel punto, la sua quota si ridurrebbe al solo 0,90% del capitale.

I perché dietro l’operazione

Di cosa parliamo in termini di business e numeri è presto spiegato: al 31 dicembre 2020, all’interno dei 3,46 miliardi di euro di giro d’affari sviluppato dal gruppo Bel, il fatturato portato dal marchio Leerdammer e Bel Shostka Ucraina era di circa 500 milioni di euro, di cui 350 milioni di euro in prodotti a marchio, con un utile operativo di circa 25 milioni di euro.

Ma l’operazione non terminerebbe con il deal siglato tra Lactalis e Bel. La realtà proprietaria dei marchi La Vache qui rit, Kiri, Mini Babybel, Boursin, Pom’Potes e GoGo squeeZ, infatti, a seguito dell’intesa ha intenzione di presentare un’offerta pubblica di acquisto di azioni proprie (Opra) al prezzo di 440 euro per azione, offrendo così liquidità a tutti gli azionisti di minoranza del Gruppo che lo desiderino. Per un progetto che sarà ovviamente soggetto a una decisione di conformità da parte delle autorità di mercato.

Cosa resterà dell’intesa

Se dunque, Bel punta a rafforzare il fronte interno, consolidando quello che è il controllo di un Gruppo che oggi vanta 12.510 dipendenti in circa 40 filiali in tutto il mondo, con prodotti sviluppati in 33 siti e distribuiti in quasi 120 Paesi, Lactalis mira a muoversi con ancor più forza in quei contesti europei di mercato che già oggi presidia in maniera decisa e portando all’interno del proprio portfolio un vero top seller come Leerdammer. Per un’operazione che ribadisce, piaccia o no, il primato francese nel comparto a livello globale.

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