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Tassa sulle emissioni agricole: chi seguirà l’esempio della Danimarca?

Dopo che il governo della Danimarca ha deciso di introdurre la prima tassa sulle emissioni di carbonio in agricoltura, nell’Unione europea, molti si chiedono quali saranno i paesi che replicheranno, in tutto o in parte, questa scelta. Ecco qual è la situazione in alcuni dei paesi dove già si è discusso della questione. In primis la Nuova Zelanda che ha presentato un piano per tassare le emissioni agricole di gas serra nel 2022. La proposta, che mirava a ridurre le emissioni di metano e protossido di azoto, ha riceuto però pesanti critiche dalla federazione degli agricoltori del paese, la Federated Farmers of New Zealand. Tanto che, secondo le notizie che circolano, la coalizione di centro-destra al governo, eletta lo scorso novembre, sarebbe intenzionata a rivedere questi piani. E in Europa? Anche qui si parla da tempo di provvedimenti di questo tipo. Secondo quanto ha riferito anche il quotidiano britannico Financial Times, la Commissione europea sta studiando l’istituzione di un sistema di scambio delle emissioni agricole a livello europeo, valutando opzioni tra cui la tassazione diretta per le loro emissioni.

In un evento che si è svolto di recente a Bruxelles, Alexandre Paquot, vicedirettore generale della Commissione europea, ha affermato che portare l’agricoltura nel sistema di scambio delle emissioni dovrebbe rappresentare “un nuovo business e nuove opportunità per gli agricoltori”. D’altronde, la Commissione Europea ha delineato un piano per ridurre le emissioni di gas serra del 90% entro il 2040 come parte del suo obiettivo di diventare il primo continente al mondo a impatto climatico zero contro cui il mondo agricolo ha più volte protestato, ottenendo alcune concessioni rispetto al taglio delle emissioni agricole di metano.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, il Paese è stato uno dei firmatari del Global Manthrop Pledge al vertice ambientale COP26, ma una tassa sul metano al momento non è assolutamente prevista, come riporta anche il sito eDairy news. Alla domanda di Just Food riguardo all’introduzione di una tassa del genere negli Stati Uniti, Jaime Castaneda, vicepresidente esecutivo, sviluppo delle politiche e strategia presso il Dairy Export Council degli Stati Uniti, ha risposto: “No. Gli Stati Uniti, a differenza dell’Europa, stanno promuovendo efficienza, produttività e strumenti innovativi – come gli additivi per mangimi – per ridurre le emissioni anziché ridurre il numero di animali o tassare gli agricoltori”. Quel che è certo è che il tema delle emissioni è utilizzato dalla politica, dal marketing e da molto lobby internazionali, spesso con poco spazio per quelle che sono invece le evidenze scientifiche come emerso anche recentemente nel corso del convegno organizzato a Thiene dal Brazzale Science Center, nel quale per primo il rappresentante della Fao ha parlato dell’agricoltura come soluzione e non come problema, in fatto di clima.