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Shelf life, un’arma contro lo spreco alimentare

Un terzo dei consumatori è disposto a passare a marchi o prodotti che offrono una migliore shelf life. Sono le conclusioni di uno studio condotto da Kerry Group, azienda che opera nel settore dell’ingredientistica per l’industria alimentare, in diversi paesi del mondo. Una propensione guidata dal forte desiderio dei consumatori di agire contro lo spreco alimentare: ben il 98% degli intervistati, infatti, dichiara che sta cercando attivamente di ridurre al minimo lo spreco alimentare, spinto da vari fattori come le preoccupazioni finanziarie, quelle ambientali e la consapevolezza della fame nel mondo.

Inoltre, il 69% dei consumatori ha espresso una propensione all’acquisto di prodotti formulati proprio per ridurre gli sprechi alimentari, sia sul fronte del pack che su quella della conservazione. Un’opportunità significativa per l’industria alimentare che può innovare creando prodotti che soddisfino queste aspettative.

Lo studio, che ha coinvolto 5.154 consumatori in 10 paesi, ha rilevato che il 72% degli intervistati ritiene che prolungare la durata di conservazione di un prodotto li aiuterebbe a ridurre gli sprechi. Inoltre, il 74% dei consumatori ritiene che i conservanti siano importanti quando si effettuano gli acquisti alimentari.

Shelf life: naturale è meglio, per la conservazione. Ma anche l’artificiale…

L’82% degli intervistati ha dichiarato di accettare i conservanti naturali, mentre il 50% dei consumatori è disposto anche ad acquistare prodotti con conservanti artificiali, sebbene i modelli di acquisto indichino poi una maggiore accettazione di queste soluzioni.

Commentando i risultati della ricerca, Bert De Vegt, vicepresidente per la conservazione e la protezione degli alimenti di Kerry Group, ha affermato: “La nostra ricerca dimostra chiaramente che i consumatori hanno un forte desiderio di ridurre gli sprechi alimentari nelle proprie case e riconoscono sempre più il ruolo della conservazione nel raggiungimento questo obiettivo. Poiché le pressioni inflazionistiche permangono, impedire che i prodotti vadano sprecati è diventato più cruciale che mai. Questi risultati evidenziano ulteriormente l’urgente necessità per l’industria alimentare di continuare ad agire sugli sprechi alimentari e di migliorare, ove possibile, la durata di conservazione dei prodotti. In questo modo, le aziende possono soddisfare le richieste in evoluzione dei consumatori che sono sempre più consapevoli dell’impatto degli sprechi alimentari su se stessi, sulla società e sul pianeta”.

La ricerca, condotta ad inizio 2023, è stata realizzata in collaborazione con C+R Research, Qualtrics e Wageningen University & Research (WUR) per acquisire una comprensione più profonda delle opinioni e dei comportamenti dei consumatori riguardo allo spreco alimentare. Lo studio è avvenuto con interviste approfondite e sessioni di journaling della durata di una settimana in diversi paesi: Stati Uniti, Regno Unito, Messico, Francia e Tailandia, Brasile, Sud Africa, Germania, Australia e Canada.