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Vola la Mdd: fatturato record nel 2023, oggi la quota è del 31,5%

I dati confermano una sensazione già molto chiara agli operatori, rispetto alla crescita della Mdd. Con un fatturato complessivo record di 25,4 miliardi di euro nel 2023, i prodotti a marca del distributore (Mdd) rappresentano oggi il 31,5% dell’intero giro d’affari del mercato della distribuzione moderna in Italia, compresi i discount. Per fare un paragone: nel 2019 era al 28,3%. I dati sono pubblicati nell’analisi “Marca del Distributore e Made in Italy: il ruolo della Distribuzione Moderna” realizzata da The European House – Ambrosetti per Adm – Associazione Distribuzione Moderna, che sarà presentata durante il convegno inaugurale di Marca by BolognaFiere 2024 in programma il prossimo 16 gennaio e che, per la prima volta, prende in considerazione anche il segmento discount.

“Oltre l’80% dei consumi alimentari degli italiani passa dalla Distribuzione Moderna – ha commentato Valerio De Molli, managing partner e ceo di The European House – Ambrosetti – che genera occupazione per oltre 438 mila persone. Si è appena chiuso un 2023 complesso, che ha visto una riduzione dei volumi di vendita in tutti i canali distributivi, dal discount ai supermercati fino al piccolo servizio, dovuta alla pressione dell’inflazione sulle famiglie con effetti asimmetrici: la spesa incomprimibile pesa 21 punti percentuale in più sul bilancio familiare del quintile più povero. In un contesto in cui i consumi alimentari sono già immobili da oltre un decennio, è necessario un cambio di rotta per salvaguardare i consumi, alimentari e non, che generano il 60% del Pil italiano”.

A fronte di una flessione dei volumi superiore a 1 miliardo di euro (a valori costanti) nei canali della distribuzione moderna e del discount nel 2023, la marca del distributore si afferma come unico canale in crescita sostenendo l’intero settore del retail alimentare: +332 milioni di euro anche nell’ultimo anno. Sicuramente, l’adesione al trimestre anti inflazione ha avuto la sua parte come, in generale, a necessità del consumatore di risparmiatore e la crescita del canale discount, che ha visto salire i agir d’affari del +8,5, nel 2023. Secondo i calcoli realizzati da The European House – Ambrosetti per Adm, la distribuzione moderna è l’attivatore di una filiera lunga e articolata e, con 15 settori e 37 sotto-settori coinvolti, abilita la creazione di circa il 12% dell’intero PIL italiano, oltre 200 miliardi di euro: dai 30 miliardi generati direttamente dalla Distribuzione Moderna, se ne sviluppano ulteriori 178 dalle filiere attivate a monte tra componenti industriali attive, settore agroalimentare e intermediazione.

“La distribuzione moderna ha contribuito anche quest’anno in maniera significativa e con grande senso di responsabilità a sostenere il potere d’acquisto delle famiglie, contenendo la spinta inflattiva e sostenendo soprattutto le fasce di reddito più basse, che soffrono in maniera particolare l’aumento dei prezzi al consumo – ha commentato Mauro Lusetti, presidente Adm –. I prodotti a marca del distributore, garantendo un’offerta che coniuga qualità e convenienza, si sono dimostrati uno strumento efficace e molto apprezzato dagli italiani nel contrastare l’aumento dei prezzi. Il settore distributivo si conferma come un asset strategico dell’economia del Paese, sia per il valore aggiunto che riesce a generare sia per il contributo all’occupazione e il sostegno alle filiere del Made in Italy”.