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I formaggi trainano la Dop economy. Il Grana Padano, al primo posto, supera il Parmigiano Reggiano

Il business delle Indicazioni geografiche, in Italia, ha superato il tetto dei 20 miliardi di euro: una crescita continua per i 326 prodotti Dop e Igp Made in Italy che, secondo il rapporto Ismea-Qualivita, hanno realizzato nel 2022 un fatturato di 20,2 miliardi, in crescita del +6,4% rispetto al 2021.

Ben tre i formaggi nei primi quattro posti della classifica, a conferma del ruolo decisivo di questo settore nell’economia del food made in Italy: Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Mozzarella di bufala campana, al quarto posto. L’ultimo rapporto Ismea-Qualivita certifica anche uno storico sorpasso: in cima al comparto dei prodotti Dop che generano più valore alla produzione c’è il Grana Padano, con oltre 1,73 miliardi di euro di fatturato che, grazie a una crescita record del 18% rispetto al 2021, ha superato il Parmigiano Reggiano, a quota 1,72 miliardi. Al quarto posto la Mozzarella di bufala campana con 502 milioni. Il Pecorino Romano, con un balzo del 25% e un fatturato di 378 milioni, si insedia al sesto posto e tallona l’aceto balsamico di Modena Igp che occupa la quinta posizione.

Seguono Prosciutto di San Daniele (365 mln, +9,9%), Gorgonzola (363 mln, -3,5%), Mortadella di Bologna (327 mln, +4,3%), Pasta di Gragnano (267 mln, +9,2%), Bresaola della Valtellina (246 mln, +2%), Asiago (141 mln, +15,6%), Speck Alto Adige (117 mln, +0,1%), Mela Alto Adige (80 mln, -31,5%) e Piadina Romagnola (58 mln, +10,3%).

Grazie al Prosecco, il Veneto risulta la prima regione per Dop prodotte, con 4,84 miliardi di euro, e Treviso la prima provincia italiana, con 2,2 miliardi di euro. Al secondo posto, tra le regioni, c’è l’Emilia-Romagna, con 3,97 miliardi di euro di valore.

Nel complesso, l’economia delle Dop e Igp oggi rappresenta 195mila imprese e 296 consorzi di tutela, dà lavoro a 580mila persone e assicura un contributo del 20% al fatturato del settore agroalimentare nazionale. Anche l’export è in crescita dell’8,3%, per un totale di 11,6 miliardi di euro incassati sui mercati internazionali grazie, soprattutto, al recupero dei mercati extra-Ue che, nel 2022, hanno segnato una crescita del +10%.