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Stati Uniti: a settembre cala ancora l’import di formaggio (-1%). Giù anche l’export per la minor offerta di latte

Settembre in calo per l’import e l’export dagli Stati Uniti, secondo il report Trade data Monitor. Le esportazioni statunitensi, infatti, hanno continuato a diminuire a settembre, dopo il calo di agosto, riflettendo la minore offerta di latte sul mercato e l’indebolimento della domanda asiatica (-14% nel Medio Oriente). L’export di Smp è tornato negativo dopo tre mesi di leggeri aumenti, in seguito al calo della domanda da Sud-est asiatico, Messico (il primo dopo 12 mesi di crescita robusta e ininterrotta) e Cina. I flussi di siero si sono contratti per l’ottavo mese consecutivo, soprattutto a seguito dell’indebolimento della domanda cinese. Le spedizioni di formaggio dagli Stati Uniti, invece, sono aumentate del 5% sett.’23/sett.’22, grazie alla forte richiesta da Messico e Cina che compensa il calo registrato in Corea del Sud, Giappone, Paesi MENA e Australia. Nel 2023, tuttavia, l’export di formaggio è calato del 5% rispetto allo stesso periodo del 2022, in seguito all’impressionante crollo delle spedizioni verso la Corea del Sud (-43%).

import ed export dagli Stati Uniti

Le esportazioni di burro, dopo due anni di crescita eccezionale, hanno frenato bruscamente a causa della produzione in calo e dell’aumento dei consumi domestici. Il Canada è riuscito ad acquistare la maggior parte del burro statunitense, mentre nei Paesi MENA sono arrivate solo 400 tonnellate di merce contro le 10mila del 2022. Per quanto riguarda le importazioni, il burro cresce dell’8%, e del 20% da inizio anno; la maggior parte della merce proviene da Nuova Zelanda e Irlanda. L’import di formaggio è leggermente diminuito a settembre (-2%), ma è a pari con i livelli del 2022 se si considerano i primi nove mesi cumulati; la maggior parte della merce proviene dalla Spagna.