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Global Dairy Top 20: Lactalis sempre in testa. L’esplosione dei costi ha assorbito i ricavi delle aziende

Rabobank ha pubblicato la nuova edizione del Global Dairy Top 20, la classifica dei 20 più grandi gruppi lattiero caseari al mondo. Rimane invariata la prima posizione, occupata da Lactalis, che si conferma anche quest’anno leader del settore. Dairy Farmers of America nel 2023 sale di due posizioni, aggiudicandosi il secondo posto in classifica e scalzando Nestlè che scende in terza posizione. Al quarto posto c’è Danone che, nel 2023, ha perso una posizione. La classifica di quest’anno vede anche una new entry, l’irlandese Glanbia, e la fuoriuscita della giapponese Meiji.

Il fatturato combinato delle prime 20 aziende del settore lattiero caseario globale è aumentato del 7,4% in dollari Usa, dopo la crescita del 9,3% registrata nell’anno precedente. In termini di euro, la crescita è del 21% a causa della combinazione di un dollaro Usa più forte, dell’inflazione, di condizioni di mercato tese durante gran parte del 2022 e del fatto che molte aziende hanno riportato ricavi record nelle loro valute locali. La crescita della produzione di latte inferiore al previsto e la discreta domanda interna nelle principali regioni esportatrici hanno contribuito a un mercato lattiero caseario complessivamente ristretto con eccedenze esportabili limitate durante la maggior parte dell’anno. Il ritmo con cui i prezzi sono aumentati è cambiato ampiamente tra i vari paesi, prodotti e regioni. I maggiori ricavi sono però stati rapidamente assorbiti dall’esplosione dei costi di produzione e dai prezzi record del latte alla stalla registrati nel mondo. L’aumento dei costi energetici e la disponibilità di gas naturale, soprattutto in Europa, sono stati le maggiori preoccupazioni per la lavorazione lattiero-casearia ad alta intensità energetica. Anche i costi per altri componenti, come logistica, materiali di imballaggio e manodopera, sono aumentati nel 2022.


Secondo il Global Dairy Top 20, le attività di fusione e acquisizione sono rimaste quasi costanti rispetto all’anno precedente, con quasi 25 operazioni. Nella seconda metà dell’anno è stato notato un rallentamento dell’attività, che è continuato nella prima metà del 2023. Quest’anno è stato segnato da un rimpasto lungo l’intera classifica. Infatti, solo cinque gruppi hanno mantenuto le loro posizioni rispetto allo scorso anno. Gli sviluppi dei cambi nel 2022 hanno contribuito al rimpasto e sono stati particolarmente sfavorevoli per le aziende lattiero-casearie che rendicontano in euro, dollari neozelandesi, renminbi e yen. Il rapporto evidenzia anche che le più grandi aziende lattiero casearie hannotcontinuano ad aumentare la loro presenza nel mercato delle alternative ai latticini, sebbene rappresenti ancora una piccola quota delle entrate.

Guardando al 2023, Rabobank prevede che l’indebolimento dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari renderà l’anno difficile in termini di redditività per alcune aziende presenti nella classifica. I prezzi del latte alla stalla rimangono relativamente alti in alcune regioni, ed hanno compresso i margini nella prima metà del 2023. In termini di fatturato, si prevede una crescita più contenuta nel 2023, con alcune aziende che difficilmente riusciranno a eguagliare gli incrementi a due cifre registrati nel 2022.