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E’ guerra in casa Parmigiano Reggiano. Il manager Turini: “Dal Consorzio smentita troppo generica”

Si alzano i toni del conflitto che sarebbe in atto nel Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano. Secondo la ricostruzione pubblicata da Reggio Report, nella riunione di mercoledì il cda avrebbe votato all’unanimità, Bertinelli compreso, l’avvio della procedura di licenziamento dei due super manager del marketing: Carlo Mangini e Marcello Turini.

Il presidente, prima di votare a favore, avrebbe cercato inutilmente di far prevalere la strada dell’accordo con i suoi due collaboratori, assunti dal Consorzio a tempo indeterminato. Ma vista l’impossibilità di convincere gli altri consiglieri, anche Bertinelli si è piegato al volere della maggioranza. A questo punto, spiega ancora ReggioReport, a Mangini e Turini sarà inviata una lettera formale di contestazione-richiamo alla quale gli interessati avranno tempo di rispondere con le loro controdeduzioni entro cinque giorni. Al termine di questa procedura dovrebbero essere formalizzati i licenziamenti, che comunque saranno molto onerosi per il Consorzio.

Nel frattempo, le deleghe di spesa in capo ai due manager sono state affidati ad interim al direttore, Riccardo Deserti. Ma cosa ha scatenato l’ira di soci e consiglieri? Quel che è certo è che sotto la lente ci sono i 34 milioni di euro destinati ogni anno a spese di promozione, pubblicità e marketing, la cui allocazione non è piaciuta, per usare un eufemismo, ai membri del consorzio. Le contestazioni ai due manager dovrebbero essere proprio legate a questo e infatti si stanno analizzando tutte le spese, anche quelle di modesta entità sulle quali i manager avevano piena autonomia. Ma quella di Mangini e Turini è solo l’ultima di molte storie di super manager del marketing approdati nel lattiero caseario e accolti con tutti gli onori, salvo poi uscirne senza lode, dopo i trionfi iniziali. Le ragioni sono tante quanta è la complessità di un settore che mescola politica, economia e agricoltura. Ci sono da maneggiare tanti livelli di comunicazione e c’è da avere a che fare con molti soggetti, diversissimi tra loro. Non è tutto fashion, insomma, quello che luccica nel lattiero caseario. E pensarlo è un errore che si finisce per pagare caro. Più volte Carlo Mangini ha sottolineato come sia l’attenzione il bene più prezioso di questo momento storico. Senza dubbio vero ma se non si dimentica che l’attenzione non è solo quella da catturare ma anche quella da prestare. Che il Consorzio stesse ribollendo come una pentola a pressione nei confronti del marketing, infatti, si sapeva da un po’. Alla fine la bomba è esplosa e rischia di fare parecchi danni.

Parmigiano Reggiano: lo sfogo di Marcello Turini

Non ci sta Marcello Turini che scrive direttamente al quotidiano on line ReggioReport, chiedendo la rettifica di quanto pubblicato. Ma non solo. Nella sua missiva, Turini definisce la smentita, avvenuta con uno scarno comunicato stampa scritto di pugno dal presidente Bertinelli, “eccessivamente generica”. A quanto pare, insomma, non è bastata la strenua difesa del presidente nei confronti dei due manager. Ecco il testo integrale della lettera di Turini.

“Scrivo la presente a seguito dei comunicati stampa pubblicati dalla Vostra redazione, nel corrente mese di agosto, in merito alla interruzione del rapporto di lavoro con il sottoscritto da parte del Consorizio Parmigiano Reggiano.

Con successivo comunicato stampa, il Consorzio ha riferito di una prossima riorganizzazione aziendale da compiersi presso l’ufficio marketing del quale io faccio parte. Stante l’eccessiva genericità della smentita, che non fa riferimento specifico alla mia persona né al fatto che il mio contratto di lavoro non è stato risolto, ho conseguentemente subito gravi danni per le logiche ripercussioni lavorative e personali poiché le notizie pubblicate hanno generato nei clienti e nei fornitori molte perplessità e dubbi circa il mio attuale rapporto con il Consorzio. Vorrete pertanto smentire immediatamente la notizia della interruzione del mio rapporto di lavoro con il Consorzio Parmigiano Reggiano, risoluzione di cui alla data della presente non ho ricevuto alcuna comunicazione. In caso di mancata smentita di quanto sopra, continuerebbe il danno alla mia immagine e reputazione professionale anche con gravi conseguenze dal punto di vista economico”.

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