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Terrepadane (2): il Tar di Parma sospende la nomina del commissario

“Con decreto emesso oggi, 7 agosto 2023, il Presidente del Tar Parma ha accolto l’istanza presentata dal nostro Consorzio, disponendo la sospensione del provvedimento di nomina del Commissario ad acta emesso il 2 agosto scorso dal Direttore Generale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy dott. Giulio Maria Donato”. Così Terrepadane, con una nota, fornisce gli ultimi aggiornamenti sulla vicenda che riguarda il Consorzio agrario piacentino, dopo la nomina del commissario Francesco Cappello.

“Nel frattempo, i soci ricorrenti hanno rinunciato al ricorso promosso avanti al Tribunale delle Imprese di Bologna contro l’assemblea del 4 luglio 2023, che ha nominato – con un numero record di voti – i membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale del Consorzio. L’assemblea del 4 luglio 2023 – precisa ancora Terrepadane – rimane quindi pienamente valida ed efficace, così come l’assemblea del 19 maggio 2021, la cui piena legittimità è già stata accertata dal lodo arbitrale”. Il Consorzio esprime “grande soddisfazione e si augura che vengano cessate tutte le iniziative ostili assunte contro la società e che venga finalmente rispettata la volontà espressa dai soci” e ribadisce “il proprio massimo impegno per la tutela, presso tutte le sedi competenti, dell’interesse, dell’autonomia e dell’indipendenza della società e dei suoi soci”.

Il commissario incaricato di guidare il consorzio agrario che riunisce i territori di Piacenza, Lodi, Cremona e Milano era il piemontese Francesco Cappello, commercialista e revisore dei conti, presidente di Filiera futura (legata a Coldiretti). Il mandato di Cappello era fare chiarezza sulle elezioni del 2021, quelle da cui è iniziata tutta la diatriba. A stretto giro di posta è arrivata anche la replica dei cento soci che avevano presentato ricorso: “Prendiamo atto che il giudice amministrativo ha ritenuto di sospendere gli effetti del commissariamento. Vedremo come questa storia andrà a finire. Ma è già chiara la grave responsabilità del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale di Terrepadane, che hanno fatto precipitare sin dal 2021 il consorzio in una grande incertezza, mettendo a rischio sia gli interessi dei soci sia gli interessi dei lavoratori: ossia proprio gli interessi che dichiarano di voler proteggere”.