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Granarolo abbandona il mercato del latte fresco

Granarolo abbandona il latte fresco; nei banchi frigo sarà infatti disponibile soltanto il nuovo latte pastorizzato a temperatura elevata, che ha una durata di dieci giorni contro i sei del fresco, pari ad un prolungamento della durata del 60%. Una decisione che il colosso bolognese, che conta di una filiera di oltre 600 soci-allevatori in 12 regioni italiane, aveva già annunciato nel 2020 e riguarda anche i marchi Centrale del latte di Milano e Centrale del latte di Calabria. L’obiettivo di questa iniziativa è ridurre gli sprechi e ottimizzare rifornimenti e approvvigionamenti, anche a beneficio del prezzo al consumo che oggi ovviamente risente della necessità di smaltire tutto l’invenduto che viene ritirato dai banchi.

Dal punto di vista tecnico, questo latte viene pastorizzato ad una temperatura più elevata rispetto al latte fresco, in modo da allungare la scadenza senza ulteriori operazioni meccaniche. Sulle confezioni la vecchia dicitura ‘latte fresco pastorizzato di alta qualità’ è stata sostituita con ‘latte pastorizzato a temperatura elevata ottenuto da latte crudo per l’alta qualità’. Le nuove bottiglie di plastica, inoltre, contengono il 13% in meno di plastica e il tappo impiega il 30% in meno di materia prima. Un risultato che, secondo Granarolo, consentirà di risparmiare 355mila chili di plastica ogni anno.