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Burro e latte in polvere trascinano al ribasso i prezzi del lattiero caseario (-1,4%), secondo l’indice Fao. Lieve aumento per i formaggi

Prosegue a gennaio la discesa dei prezzi mondiali degli alimentari, anche per il settore lattiero caseario. L’Indice mensile Fao (FFPI) ha infatti registrato una media di 131,2 punti a gennaio 2023, in calo di 1,1 punti, pari a -0,8% rispetto a dicembre, segnando il decimo risultato negativo mensile consecutivo. Con quest’ultimo calo, l’indice è sceso di 28,6 punti (-17,9%) dal picco raggiunto a marzo 2022. Il calo dell’indice di gennaio è stato trainato dalla discesa dei prezzi di oli vegetali, latticini e zuccheri mentre i cereali e la carne sono rimasti sostanzialmente stabili.

Nel lattiero caseario i prezzi toccano il livello più basso degli ultimi 12 mesi

L’Indice Fao dei prezzi dei prodotti lattiero caseari ha registrato una media di 136,2 punti a gennaio, in calo di 2,0 punti (1,4%) rispetto a dicembre, toccando il livello più basso in 12 mesi. La flessione di gennaio riflette i prezzi internazionali più bassi del burro e del latte in polvere. I prezzi mondiali del burro, infatti, sono diminuiti per il settimo mese consecutivo, sostenuti dalla debole domanda derivante dalle aspettative del mercato di un’ulteriore diminuzione dei prezzi e dall’aumento dell’offerta dall’Oceania. Nel frattempo, i prezzi internazionali del latte intero in polvere sono diminuiti a causa della minore domanda da parte dei principali importatori e dell’aumento delle forniture dalla Nuova Zelanda, nonostante il calo stagionale della produzione di latte. Anche i prezzi del latte scremato in polvere sono diminuiti, principalmente a causa di una debole domanda globale. Al contrario, i prezzi mondiali del formaggio sono leggermente aumentati, trainati da una ripresa dei servizi di ristorazione e delle vendite al dettaglio in Europa occidentale, dopo le vacanze di fine anno, e dai movimenti valutari.

Stabili i cereali, giù oli vegetali, carne bovina e zuccheri

L’Indice Fao dei prezzi dei cereali ha registrato una media di 147,4 punti a gennaio, un leggero aumento (0,1%) rispetto a dicembre e 6,7 punti (4,8%) al di sopra del livello di un anno fa. Tra i principali cereali, sono aumentati i prezzi mondiali di riso e mais, mentre a gennaio sono diminuiti quelli di orzo e frumento. L’Indice Fao dei prezzi degli oli vegetali ha registrato una media di 140,4 punti a gennaio, in calo di 4,2 punti (2,9%) su base mensile e attestandosi di quasi il 25% al di sotto del livello di un anno fa. Quanto alla carne, l’Indice FAO ha registrato una media di 113,6 punti a gennaio, in lieve calo (0,1 punti e 0,1%) rispetto a dicembre, continuando il calo per il settimo mese consecutivo, ma rimanendo comunque di 1,5 punti (1,3%) superiore al livello dell’anno precedente. I prezzi internazionali della carne bovina sono diminuiti, con un aumento dell’offerta di bovini da macello, soprattutto in Oceania. Calano anche i prezzi dello zucchero, che ha registrato una media di 115,8 punti a gennaio, in calo di 1,3 punti (1,1%) rispetto a dicembre, segnando il primo calo dopo i forti aumenti registrati nei due mesi precedenti.

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