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Nutriscore, il commissario Ue alla salute: “E’ arrivato il momento di allineare i sistemi di etichettatura”

“E’ arrivato il momento di ‘allineare’ i diversi sistemi di etichettatura in Ue, tenendo conto sia del parere dell’Efsa che sottolinea il ruolo della dieta mediterranea, sia del fatto che i consumatori preferiscono etichette nutrizionali semplici e colorate”. Sono le parole pronunciare dal commissario Ue alla salute, Stella Kyriakides, durante il pranzo informale dei ministri dell’agricoltura Ue. Durante il quale, come previsto, si è discusso in particolare del Nutriscore, il sistema di etichettatura nutrizionale a semaforo adottato in diversi paesi Ue e fortemente osteggiato dall’Italia.

“Molti di voi hanno introdotto raccomandazioni o leggi nazionali sull’etichettatura nutrizionale sulla parte anteriore della confezione, l’origine di determinati alimenti e l’etichettatura delle bevande alcoliche”, ha detto ancora Stella Kyriakides. “Tuttavia, questi sistemi non sono allineati e possono creare confusione nei consumatori, ostacoli alla libera circolazione delle merci e costi aziendali aggiuntivi. Sarete quindi d’accordo sul fatto che è giunto il momento di una soluzione europea”.

Nutriscore, però, continua ad essere criticato da più parti. Nei giorni scorsi, l’Ong Safe Food Advocacy Europe (Safe), dopo un’analisi dei nuovi punteggi proposti dal comitato scientifico del Nutriscore, ha concluso che il semaforo resta un sistema di informazione nutrizionale fuorviante, anche con le modifiche che migliorano la classificazione di alcuni alimenti. Inoltre, Safe ha condotto un’analisi comparativa con altri sistemi di etichettatura dello stesso tipo (Nova brasiliano, Siga francese, ed etichetta messicana sull’eccesso di zuccheri) concludendo che “spesso i risultati di Nutriscore sono apparsi molto più favorevoli a prodotti ultralavorati o ad alto contenuto di zuccheri”.

Un altro difetto del Nutriscore, prosegue lo studio di Safe, è la classificazione degli alimenti secondo una porzione standard di 100 grammi, un sistema che “sembra funzionare bene nella valutazione del punteggio nutrizionale per i prodotti multi-ingrediente”, ma “inadeguato per i prodotti monoingrediente, in quanto si riferisce ad una quantità che non corrisponde all’assunzione potenziale del consumatore”.