Import Giappone: formaggi in calo dell’8%, a maggio. Bene il lattosio (+17%)
Torna a calare l’import di formaggio dal Giappone, secondo l’analisi Assocaseari del report Trade Data Monitor, dopo la sostanziale stabilità registrata nel mese di aprile. Nel confronto fra il mese di maggio del 2022 e lo stesso periodo dell’anno precedente, si registra una diminuzione pari al -8% , mentre nei primi cinque mesi dell’anno, in rapporto con il 2021, il calo complessivo è del -3%, cioè l’1% in più di quanto registrato ad aprile. Nonostante questo, si conferma significativa la quota di mercato dei formaggi per la merce di origine Ue, stabile a circa il 40%.
Al contrario, l’import di lattosio in Giappone continua ad aumentare, segnando un +17% magg.’22/magg.’21, con dati positivi sia per la merce proveniente dal principale fornitore, gli Stati Uniti, che dalla Ue: i player segnano rispettivamente +12% e +16% genn-magg’22/genn-magg’21. L’import di burro, invece, sta proseguendo il trend, registrando ancora un calo significativo, nonostante si tratti di volumi contenuti. Il confronto fra maggio 2022 e lo stesso mese dell’anno precedente mostra ancora una pesante battuta d’arresto, -22%, che si somma al 21% registrato ad aprile. La causa, questa volta, è da ricercare soprattutto nella diminuzione delle spedizioni dalla Nuova Zelanda verso il Giappone. Per quanto riguarda l’Smp, l’import è calato del 12% genn-magg’22/genn-magg’21 e si è addirittura dimezzato se confrontato con lo stesso periodo del 2020; il calo maggiore è stato registrato per la merce di provenienza Ue, mentre quella in arrivo dalla Nuova Zelanda ha guadagnato quote di mercato.