Gruyère ora anche made in Usa: per gli americani è termine generico
Chiamare un formaggio Gruyère e venderlo con questo nome anche se non arriva dall’omonimo distretto in Svizzera, dove è denominazione di origine protetta. Dalla scorsa settimana, negli Usa, si può. A stabilirlo, una sentenza del giudice T. S. Ellis III della Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Orientale della Virginia.
Il formaggio principe delle fondute, originario dell’omonima regione friburghese, ora potrà essere made in Usa, nonostante la Dop di cui gode. Questo a seguito di una lunga battaglia legale che ha visto opposte l’Interprofessione del Gruyère (Ipg) e un’associazione americana attiva nell’esportazione di prodotti lattiero caseari.
Nel 2013 l’Ipg era riuscita a registrare il nome “Gruyère” negli Stati Uniti, che non riconoscono le Dop. Il U.S. Dairy Export Council si era opposto, sostenendo che il termine “gruyère” poteva essere utilizzato indipendentemente dalla provenienza del formaggio.
Arrivata davanti al tribunale nello Stato della Virginia, la contesa ha visto quest’ultima tesi prevalere. Il giudice T. S. Ellis III ha infatti stabilito che “gruyère” è inteso dal pubblico americano come termine generico che non si riferisce necessariamente a una zona geografica particolare.
Cosa cambia ora per ilGruyère negli Stati Uniti: la sentenza
E così, anche i formaggi prodotti negli Stati Uniti potranno essere venduti con il nome “gruyère”, senza che debbano provenire dalle regioni previste dal marchio “Gruyère Dop”, garantito a livello europeo.
La tesi dei produttori del Vecchio Continente, all’opposto, era che per il “Gruyère” si applicassero i medesimi principi dello Champagne, riconosciuto come prodotto proveniente dall’omonima regione francese e realizzato secondo precisi regolamenti. Ma così non è stato. Se simili protezioni del marchio sono state infatti riconosciute nel tempo al formaggio Roquefort e al brandy Cognac, per il “Gruyère” il tribunale ha stabilito che, nell’immaginario comune dell’americano medio, il termine avesse ormai assunto una connotazione generica, dunque non esclusiva.
“È chiaro dalla documentazione che il termine in passato possa essersi riferito esclusivamente al formaggio svizzero e francese”, afferma la sentenza. “Tuttavia, decenni di importazione, produzione e vendita di formaggio etichettato gruyère prodotto al di fuori della regione della Gruyère in Svizzera e Francia hanno eroso il significato di quel termine e lo hanno reso generico”.
Secondo i dati forniti dall’Interprofessione, gli Usa rappresentano da anni una grande fetta per l’export della Dop. E proprio nel 2021 a venire raggiunto è stato un record di 4.000 tonnellate, su un totale di 32.000 tonnellate vendute sui mercati del mondo: l’1% del mercato per gli americani, spiegano dall’Ipg, una fetta enorme di ricavi però per i produttori europei, che hanno già annunciato ricorso.
Per chi volesse leggere la sentenza completa, è disponibile online.