Report, il commento di Roberto Brazzale
Tra i protagonisti della punta di Report dedicata ai formaggi grana c’era anche la Brazzale con il suo Gran Moravia. Ad aprire le porte dello stabilimento ceco di Litovel e rispondere alle domande della giornalista c’era il presidente del Gruppo, Roberto Brazzale (in foto). Fra i vari protagonisti Brazzale è senza dubbio uno di quelli meno contestati ma ciò che non toglie che siano diversi gli appunti che muove alla trasmissione e ai metodi con cui l’intera inchiesta, che conteneva diverse inesattezze oltre alle tante allusioni, è stata condotta, forte dei due giorni trascorsi con la troupe di Report guidata da Rosamaria Aquino. All’indomani della messa in onda, Roberto Brazzale ha affidato il suo commento, che riportiamo integralmente, alla pagina social personale. Non risparmiando critiche a quelli che definisce: “signori talmente maliziosi da far apparire sospetta ogni più impeccabile attività che toccano con le loro telecamere nello loro sconclusionate scorribande”.
“L’Italia è quel paese in cui alcuni individui la cui presunzione è pari solo alla loro ignoranza delle cose, pagati con il denaro del contribuente, hanno la libertà di gettare impunemente discredito sul lavoro onesto e preziosissimo di migliaia di persone, sul sacrificio, l’inventiva e il coraggio di quelle, come accaduto nel corso della trasmissione Report che si è occupata di formaggi grana.
“Omnia immunda immundis”. Quei signori sono talmente maliziosi dentro che riescono a far apparire sospetta ogni più impeccabile attività che toccano con le loro telecamere nelle loro sconclusionate scorribande che qualcuno definisce “servizio pubblico”. Tagliano e cuciono con infedeltà impensabile, commentano calunniosamente, rappresentano suggestivamente anche le più banali normalità o il nulla, distorcono con i montaggi il senso di ogni espressione, omettono e tacciono tutto ciò che smentisce le loro preordinate tesi, ciò che è peggio, celano artatamente il vero ed il bene, il tutto ad punto così spudorato di mistificazione della realtà che si finisce per pensare perfino che agiscano su mandato. Stare con loro quasi due giorni è stato illuminante ed i metodi di falsificazione usati riportano alla mente esperienze sinistre di un triste passato.
Quando si opera una vita intera nel faro dell’onestà e della rettitudine, venire anche solo sfiorati dalle loro allusioni di fronte al grande pubblico senza nulla potere è una sensazione alla quale si rinuncerebbe volentieri. E’ stato l’anno dantesco, figuriamoci, non ragioniamo di lor ma guardiamo e passiamo, non perdiamo troppo tempo su queste cose, continuando a fare il bene a testa alta e con quella cristallina onestà che ci fa aprire sempre le porte con la trasparenza di un libro aperto a chiunque voglia conoscerci, come abbiamo fatto anche con questi signori. Avanti tutta con gioia ed entusiasmo assieme ai nostri stupendi collaboratori, fornitori, clienti, prodotti”.
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