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Sterilgarda: possibile sospensione dello stipendio senza green pass

Sterilgarda, con una lettera inviata ai propri 350 dipendenti e ai fornitori, anticipa qualsiasi decisione governativa in materia di green pass e accesso ai luoghi di lavoro. Si legge nella missiva, firmata da Nando Sarzi, presidente del consiglio di amministrazione del Gruppo: “Dal mese di settembre 2021, a chi risulterà privo di green pass per la mancata sottoposizione all’iter vaccinale” potrebbero essere “attribuite mansioni diverse da quelle normalmente esercitate e tali da escludere rischi di contagio per contatti con altri dipendenti”. Ma, se  la modifica della mansione non fosse possibile, è previsto che “il lavoratore non verrà ammesso in azienda, con sospensione della retribuzione”. Con una successiva comunicazione ufficiale, diffusa anche sui social, l’azienda ha precisato che: “In nessuna parte del testo si è mai minacciato di licenziare alcuno. Abbiamo fatto presente che il diritto alla salute dei dipendenti e delle loro famiglie deve essere salvaguardato al pari del diritto di ognuno”.

La notizia, ovviamente, è presto rimbalzata sui social scatenando reazioni contrastanti, con diversi utenti che chiedono il boicottaggio dei prodotti dell’azienda. “Ho comprato per anni il latte Sterilgarda. Non accadrà più e invito tutti quanti a boicottare l’azienda che, obbligando i dipendenti a lavorare solo col green pass e dunque a fare il vaccino Covid, si rende complice della dittatura sanitaria”, è uno dei tanti messaggi contrari all’iniziativa dell’azienda di Castiglione delle Stiviere. Ma non tutti la pensano così: “Sterilgarda ha dimostrato di essere un’azienda seria. E voi, voi che volete boicottarla, soltanto perché richiede il green pass ai propri dipendenti, non meritate alcuna attenzione. Siete il 5% della popolazione. Faranno a meno dei vostri acquisti”, scrive un altro utente. Dopo la bufera mediatica Sterilgarda, oltre a precisare di non aver mai parlato di licenziamenti, ha spiegato che avvierà un tavolo di discussione con i sindacati e “con il medico del lavoro proprio per valutare meglio, con tutti gli interessati, il miglior percorso da intraprendere, perché nessuno debba subire un abuso o una lesione”. Iniziative prevedibili, dopo l’adozione del green pass, che rischiano però di aumentare tensioni sociali.