Effetto 1° maggio sul mercato trade. Finiti gli stock per burro e latte in polvere?
L’analisi degli esperti di Assocaseari, Lorenzo Petrilli ed Emanuela Denti, evidenzia come 1° maggio si faccia sentire sui mercati esteri, pur cadendo di sabato, con la crema che martedì veniva offerta a 1,88 euro/kg e 24 ore dopo veniva trattata a 1,82 euro/kg. Il latte crudo in Germania continua a restare a 0,38 euro/kg mentre dalla Francia vi sono offerte intorno a 0,34- 0,35 euro/kg, cui si aggiungono anche offerte da altre origini per un latte meno pregiato, a 0,32 euro/kg. Lo scremato estero viene offerto a 0,19 euro/kg ma trattato anche a livelli inferiori (prezzi franco arrivo Nord Italia.
Italia, cresce la domanda di latte crudo
Sul mercato nazionale, malgrado il sabato 1° maggio, la domanda di latte crudo sembra essere un po’ in aumento; abbastanza stabili i prezzi, che restano intorno a 0,32 euro/kg. Lo scremato offerto a 0,17 euro/kg, la crema nazionale di qualità sullo spot offerta intorno a 1,86 euro/kg fino a giovedì mattina perché nel pomeriggio qualcuno ha offerto ingenti quantitativi a 1,80/1,81 euro/kg. I suddetti prezzi si intendono partenza.
Burro: mercato al ribasso e magazzini vuoti
Questa settimana Kempten ha calato di 0,05 euro sia il minimo sia il massimo del burro, che passano rispettivamente a 3,95 e 4,05 euro/kg con una media di 4,00 euro/kg. Anche l’Olanda continua a restare molto allineata all’andamento tedesco e, calando anche lei di 0,05 euro, si porta a 3,99 euro/kg, Continua ad essere un caso a sé la Francia che conferma 4,23 euro/kg per la terza settimana. Questa settimana la media dei tre bollettini presi in considerazione è 4,073 euro/Kg. Inutile dire che è una media falsata dal bollettino francese, addirittura estremamente più caro del mercato reale. Sul mercato c’è un assestamento dei prezzi al ribasso, con merce polacca offerta a 3,95 euro/kg e la tedesca o di pari qualità offerta a 4,10- 4,15 euro/kg. Sia i trader che i produttori, però, spingono per vendere, di conseguenza i prezzi offerti sembrano alquanto trattabili. Totale mancanza di prodotto vecchio, il che lascia supporre che gli stock siano inesistenti o ridotti al lumicino. Viene spontanea la domanda: che cosa succederà se dovessero riprendere i consumi nel food service?
Polveri, c’è solo merce fresca
Il latte in polvere sui tre mercuriali ha un andamento diverso da Paese a Paese. La Germania aumenta sia lo scremato per uso zootecnico che quello per uso alimentare, invariato l’intero. L’Olanda invece cala l’intero e lo scremato alimentare, lascia invariato lo scremato per uso zootecnico. La Francia invece aumenta sia l’alimentare che l’intero. Logicamente il mercato coglie al balzo questi aumenti e subito oggi chiedono rincari di circa 30-40 euro/Ton rispetto alla settimana scorsa. Anche nella polvere vi è solo offerta di merce fresca. A Kempten tengono invariato il siero in polvere per uso zootecnico ma aumentano quello per uso alimentare. In Olanda resta stabile mentre la Francia aumenta e non di poco.
Formaggi, calano Padano e Monte Veronese
In Italia, nei bollettini dei formaggi si registra un calo per il Grana Padano a Verona, Mantova (solo il fuori sale e lo stagionato 10 mesi in entrambi i casi) e a Cremona. Inoltre, cala di 0,05 euro il Monte Veronese a Verona e aumenta di 0,10 euro il Pecorino Romano a Milano. Quotazioni medie Ue in aumento per l’Emmentaler, a 4,85 euro/kg e il Gouda a 3,17 euro/kg, in calo per l’Edamer a 3,16 euro/kg e stabili per la sesta settimana consecutiva il Cheddar a 3,08 euro/kg.