Magazzini pieni e mercato stabile: l’anno difficile del Pecorino Toscano e il problema della distintività
Un incremento produttivo del 10,24%, un export a +9% e una lieve crescita dell’1,35%, legata al buon andamento dei primi due mesi dell’anno e alle forniture ad Agea per il bando indigenti. Sono i numeri del difficile 2020 per il Pecorino toscano Dop, che ha pagato più di altri gli effetti economici della pandemia. Sicuramente, il fattore prezzo ha giocato un ruolo, per un prodotto stagionato con una battuta di cassa necessariamente più alta dei cugini a latte vaccino. Ma forse non è solo questo. Il segmento dei pecorini è caratterizzato da una grande vivacità, a dispetto della sua storicità. Tante, tantissime le specialità dei caseifici delle zone più vocate alla produzione di latte ovino: ci sono i più recenti aromatizzati, le lunghe stagionature, i prodotti riserva e, per contro, i freschi e i dolci. E anche il legame territoriale è spesso molto forte, per i prodotti non Dop, più ancora per quelli a denominazione. Senza dubbio, è un segmento nel quale le Dop, almeno in certi casi, faticano ad affermare una loro identità e fattori diistintività capaci di farle uscire dall’effetto di omologazione implicito nei sistemi a denominazione. Il problema rischia di essere ancora più evidente quest’anno: i prezzi dei formaggi stanno salendo e i magazzini dei produttori sono pieni.
Il dato complessivo della produzione, spiega una nota del consorzio, indica infatti che i caseifici hanno fatto molte scorte di prodotto che dovrà essere collocato nel 2021. In particolare, sono stati lavorati a Pecorino toscano Dop 20 milioni di litri di latte ovino, pari a oltre 1,5 milioni di forme. Per questo, il consorzio ha deciso di investire nella crescita, impegnandosi in particolare e in modo significativo sul mercato interno, con azioni pubblicitarie e la realizzazione di un nuovo spot televisivo. Progetti anche sul fronte della ricerca e sviluppo, dove prosegue il lavoro verso la certificazione di sostenibilità e la promozione della certificazione del benessere animale per gli allevamenti.