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Ue: il lockdown spinge i consumi di burro in Gdo. Raccolta di latte a +2,3%

L’analisi settimanale del mercato, curata dagli esperti di Assocaseari, evidenzia il buon momento del burro. Con prezzi in leggero aumento ma, soprattutto, una domanda sostenuta nel canale retail, a causa dei diversi lockdown che stanno coinvolgendo i paesi Ue. Proprio per questa ragione, tutti gli operatori comunitari si aspettano aumenti di prezzo nelle prossime settimane, a causa della maggior richiesta dall’estero. Sul fronte delle quotazioni, i bollettini del burro sono praticamente allineati, con la Germania salita di 0,02 centesimi sia sul minimo che sul massimo, rispettivamente a 3,40 e 3,50 euro/kg. Il bollettino olandese, rimasto indietro nelle settimane precedenti, cresce di 0,10 centesimi e si porta a 3,45 euro/kg mentre quello francese aumenta di 0,03 centesimi e quota 3,44 euro/kg. Il prezzo medio dei tre Paesi, questa settimana, è 3,447 euro/kg. Il mercato si muove nella stessa direzione dei bollettini, con offerte a 3,60 euro/kg reso Nord Italia senza problemi a reperire la merce. Grazie ai prezzi esteri molto elevati, buone le richieste di crema nazionale di qualità, trattata tra 1,55 e 1,58 euro/kg. 

Latte: domanda buona, produzione in crescita

Sul fronte interno, buona, ma senza esagerare, anche la domanda di latte, con il crudo trattato tra 0,365-0,37 euro/kg partenza. Latte scremato in aumento con prezzi intorno a 0,245 euro/kg partenza. Sui mercati esteri, latte crudo offerto tra 0,37 e 0,38 euro/kg reso Nord Italia mentre lo scremato registra molta più offerta della settimana scorsa ma con prezzi tra 0,24 e 0,25 euro/kg. La crema viaggia tra 1,70 e 1,75 euro/kg. Malgrado i cali delle ultime settimane, la raccolta di latte in Europa è aumentata del 2,3%. Spicca la crescita della produzione in Italia, Irlanda e Polonia. A livello mondiale, aumentano anche gli Stati Uniti (+1,9%) e l’Argentina (+0,7%). Stabile, come ormai da diversi anni, la raccolta in Nuova Zelanda.