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Grana padano: vendite a +0,6% nel mese di settembre. Il Consorzio esorta a “non eccedere” con la produzione

Nella consueta circolare inviata ai soci, il Consorzio del grana padano fa il punto sul mercato di settembre. Nel mese appena trascorso, in Italia, le vendite complessive crescono, anche se di poco (+0,6%) portando l’incremento 2020 al +7,9% per i primi nove mesi dell’anno. Lo share di grana padano e Trentingrana raggiunge così, secondo le rilevazioni del Consorzio di tutela, il 47,4%. Numeri più elevati per il Parmigiano: vendite a +19,5% nei primi nove mesi, mentre lo share è del 32,4%. I grana non Dop salgono dello 0,9%, nei primi nove mesi, con uno share del 20,2%. Nel suo complesso, da inizio anno, il comparto cresce del 9,4% nel canale retail mentre subisce perdite che superano il 15% nell’Horeca. Quanto all’export, la nota del Consorzio parla di mercato “in crescita anche se leggera. 

Formati: male solo i cubetti

A settembre, crescono tutte le referenze di grana padano, tranne i cubetti. Doppia cifra per il grattugiato, a +12,3%, che con scaglie e bocconcini supera il 31% del totale delle vendite della Dop. Quanto alle aree, il Sud è quella dove si è venduto meglio: +11,6%.

Parola d’ordine: rallentare

A margine dai dati di mercato arriva anche un pressante invito rivolto ai soci del Consorzio: “rimane l’esigenza di non eccedere con le produzioni dei prossimi due mesi di novembre e dicembre, per confermare e proseguire la buona intonazione del mercato di queste settimane”. Dopo la crescita produttiva dei primi tre mesi del 2020 (+5,44%), che sembrerebbe collocata, l’ente di tutela punta a non riempire i magazzini di scorte invitando a destinare altrove il latte raccolto. Con un’ulteriore prevedibile effetto sul mercato complessivo.