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Latte, intesa fra Coldiretti e Italatte. Introdotte le quote produttive e il benessere animale

La paura fa 90, anzi 35,5 centesimi al litro. C’è sicuramente tanta incertezza per il futuro, infatti, nell’accordo sul prezzo del latte siglato da Italatte (Lactalis) e da Coldiretti per i prossimi 16 mesi, sino alla fine del 2021, che fissa il prezzo base a 35,5 centesimi di euro al litro. Ma c’è anche molto di più in quello che sembra un accordo destinato a cambiare i meccanismi di trattativa del mercato del latte.

I termini del contratto: penalità per la sovrapproduzione e benessere animale 

L’intesa, che ha spaccato il mondo delle professionali agricole, con Coldiretti che firma e Confagricoltura e Cia che non lo fanno, riguarda gli ultimi quattro mesi del 2020 e i 12 del prossimo anno. Si comincia a settembre, con un prezzo base fissato a 36,5 centesimi per litro, che subirà poi progressive riduzioni fino ad arrivare ai 35 centesimi in dicembre. A gennaio 2021 si riparte con una base di 35,5 centesimi che vale per l’intera annualità, senza modulazione mensile e premi per le consegne estive. Per il 2021 confermato anche il meccanismo dell’indicizzazione, con le quotazioni del Grana Padano al 30%. Invariata la tabella qualità latte e garantito il ritiro dei volumi di latte concordati. Ma c’è una novità, mai applicata prima in Italia: per tutto il latte eccedente rispetto al quantitativo conferito nello stesso mese dell’anno precedente sarà applicata una penalità di 6 centesimi al litro. L’altra novità è che ogni azienda agricola conferente dovrà certificare il rispetto del benessere animale, raggiungendo un minimo del 60% alla valutazione effettuata con il metodo CReNBA. Per chi non riuscisse a centrare l’obiettivo, si va da una riduzione del prezzo alla stalla di 5 euro/1000 lt fino alla revoca del contratto di fornitura.