Cresce la produzione di latte in Italia. Ma la domanda è ferma, come le importazioni
Un’altra settimana non euforica sul mercato trade, nell’analisi condotta dagli esperti di Assocaseari. Il mercato del latte risente di due fenomeni contrapposti: la domanda debole e la crescita della produzione di latte. Nel corso del 2020 la raccolta, in Italia, ha continuato ad aumentare; probabilmente, entro fine anno, l’aumento dovrebbe toccare il 3%, con la Pianura Padana a trainare la crescita, sia per quantità prodotte che per incremento. Con tanta disponibilità, la debolezza della domanda si fa sentire ancora di più. Sul mercato nazionale, c’è chi vende il latte crudo a prezzi leggermente più bassi rispetto alla settimana scorsa, con contratti chiusi a 0,34 euro/kg consegnato; il latte scremato sempre fermo tra 0,19 e 0,20 euro/kg. Sui mercati esteri, latte crudo a prezzi oscillanti a seconda della provenienza, con l’Ungheria che offre a 0,36 euro/kg consegnato, al picco estremo la Germania che offre intorno a 0,40-0,41 euro/kg. Lo scremato sempre ai livelli di settimana scorsa.
All’estero si compra la crema
Con questi i prezzi, il latte estero che varca le nostre frontiere è ridotto al lumicino. Non è così per la crema che, per quanto cara e ballerina, con offerte che il martedì sono inferiori a 1,80 euro/kg, il mercoledì mattina sono intorno a 1,82 euro/kg, il pomeriggio intorno a 1,86 euro/kg e il giovedì nessuno la cerca e nessuno la offre, i prezzi restano comunque inferiori a quelli della crema nazionale. Per quel che riguarda la crema nazionale di qualità la domanda resta bassa così come bassa è ancora l’offerta e, sebbene i contratti siano chiusi sempre a bollettino +, il segno positivo non ha più lo stesso valore.
Burro stabile sui bollettini. In Germania è guerra sul prezzo fra i due leader del discount
Bollettini del burro invariati in Germania (minimo a 3,45 euro/kg e massimo, 3,55 euro/kg) e Francia (3,57 euro/kg). L’Olanda, invece, continua a ribassare a piccoli passi e dopo i 0,03 della settimana scorsa, diminuisce di altri 0,02 euro e si porta a 3,35 euro/kg. Il prezzo medio dei tre bollettini presi in considerazione è di 3,473 euro/kg. Sul mercato continua ad esserci poca o zero offerta di merce fresca; si trovano ancora offerte di burro congelato intorno a 3,50 euro/kg. Per il burro di siero alcuni fornitori sarebbero venditori a 3,10 euro/kg, se solo si trovassero i compratori. La Gdo tedesca questo mese conferma il prezzo di settembre, con una delle più grosse catene che pagherà 3,64 euro/kg per burro impacchettato 250 gr. Due i motivi che hanno condotto a non rialzare i prezzi: da un lato il mercato stabile, dall’altro, soprattutto, la guerra al ribasso che le due più grosse catene di discount si stanno facendo per diminuire il prezzo al pubblico.
Latte & siero: poche emozioni sui bollettini
I bollettini del latte in polvere fanno segnare in Olanda e Germania un leggero aumento di quello per uso zootecnico. Quello per uso alimentare resta invariato in Germania, Francia e Olanda; quello intero con 26% di materia grassa resta invariato in Germania e Olanda e diminuisce consistentemente in Francia. Sul mercato, la merce certo non manca, con offerte sia da produttori tedeschi che francesi per merce fresca e di qualche mese, a livelli di prezzi simili a quelli di settimana scorsa. Siero in polvere assolutamente stabile in Francia e Olanda, e in Germania per quello per uso zootecnico. In Germania quello per uso alimentare invece ha recuperato ciò che aveva perso settimana scorsa.
Formaggi: ancora in crescita le quotazioni dei grana Dop
Per quanto riguarda i formaggi, in aumento anche questa settimana le quotazioni dei formaggi duri Dop nelle principali Borse Merci.
Quotazioni medie Ue in aumento per l’Edamer a 3,12 euro/kg, stabili per il Cheddar a 2,98 euro/kg e il Gouda a 3,16 euro/kg e in calo per l’Emmentaler a 4,79 euro/kg.