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Caro spesa, gli interventi dei governi europei per gli alimentari: dalla moral suasion francese (con sanzioni) alla card italiana

Dopo il tetto al prezzo del gas, nelle ultime settimane si sta facendo largo anche l’idea del tetto al prezzo dei prodotti alimentari per contrastare il caro spesa e il conseguente calo dei consumi. Una ‘tentazione’, quella di imporre la discesa dei prezzi, che sta attraversando diversi paesi dell’Ue. In Francia, 75 produttori alimentari si sono impegnati ad abbassare i loro prezzi entro luglio. A darne notizia è stato il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire dopo che, per settimane, il governo francese aveva sollecitato una moderazione nell’incremento dei prezzi. Alla luce del fatto che, secondo la Banca centrale europea, in molti casi questo supera l’aumento dei costi a carico dei produttori. Oltralpe, attualmente, l’inflazione si attesta al 6%, due punti percentuali in meno rispetto alla situazione italiana, e le 75 aziende si sono impegnate a indicizzare i loro prezzi al calo dei costi all’ingrosso. “Tutti i prodotti i cui prezzi sui mercati all’ingrosso sono in calo devono scendere già a luglio”, ha dichiarato Le Maire. “Penso alla pasta, con il prezzo del grano sta scendendo, penso agli oli, penso al pollame, penso ai cereali, ai mangimi e a tanti altri prodotti”, ha detto il ministro spiegando che le autorità effettueranno controlli per garantire che i produttori rispettino gli impegni presi e, in caso contrario, potrebbero essere comminate anche delle sanzioni. Alcune rilevazioni, ha spiegato ancora il ministro, hanno mostrato come i produttori alimentari stiano approfittando dell’impennata dell’inflazione per accrescere i propri margini di profitto. E Le Maire ha minacciato di rendere pubblici i nomi dei produttori che stanno mettendo in atto queste pratiche. Dal punto di vista operativo, nei prossimi giorni le 75 imprese presenteranno al ministero l’elenco dei prodotti che saranno ribassati da luglio e sui quali verranno effettuali i controlli.

Ma quello francese è solo l’ultimo di una serie di interventi cui stanno lavorando diversi governi europei per contrastare il caro spesa: la Gran Bretagna sta addirittura valutando l’imposizione di un tetto ai prezzi praticati dalla grande distribuzione mentre la Spagna ha annunciato l’intenzione di realizzare supermercati a proprietà pubblica che facciano concorrenza a quelli privati. Anche il Belgio starebbe prendendo in considerazione delle misure per attenuare il caro prezzi. In Italia, per il momento, il governo ha annunciato un intervento di sostegno con una card alimentare da circa 380 euro mensili per circa un milione e mezzo di famiglie, prevista nella legge di stabilità.