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L’inflazione rallenta: novembre stabile a +11,8%. Ma gli alimentari lavorati crescono ancora (+14,4%)

La fiammata dell’inflazione si raffredda, a novembre. Secondo le stime preliminari diffuse dall’Istat, il Nic, ossia l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, registra un aumento dello 0,5% su base mensile e dell’11,8% su base annua, come ad ottobre. L’inflazione, secondo Istat, rimane stabile su base tendenziale a causa, principalmente, “degli andamenti contrapposti di alcuni aggregati di spesa”. Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo aumenta dello 0,6% su base mensile e del 12,5% su base annua (da +12,6% nel mese precedente). Secondo Istat, l’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei beni energetici regolamentati (+3%), degli energetici non regolamentati (+2,2%), degli alimentari lavorati (+1,5%) e dei beni non durevoli (+0,6%).

Rallentano i prezzi dei beni energetici non regolamentati, in aumento del 69,9% dal +79,4% di ottobre, degli alimentari non lavorati (da +12,9% a +11,3%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +7,2% a +6,8%). D’altro canto, accelerano i prezzi degli energetici regolamentati (da +51,6% a +56,1%), dei beni alimentari lavorati (da +13,3% a +14,4%), degli altri beni (da +4,6% a +5%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,2% a +5,5%).

Al netto degli energetici e degli alimentari freschi, il dato accelera passando da +5,3% a +5,7%: l’inflazione al netto dei soli beni energetici sale da +5,9% a +6,1%. I prezzi dei beni mostrano su base annua un lieve rallentamento: passando da +17,6% a +17,5%, mentre rimangono stabili quelli dei servizi (+3,8%). I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano una modesta accelerazione su base tendenziale: passano da +12,6% a +12,8%.

“Dopo la brusca accelerazione di ottobre, a novembre 2022 l’inflazione, che rimane a livelli che non si vedevano da marzo 1984 (quando fu +11,9%), è stabile”, spiegano gli analisti Istat. “I prezzi di alcune componenti che ne avevano sostenuto l’ascesa, tra cui gli energetici non regolamentati e in misura minore gli alimentari non lavorati, rallentano su base annua, mentre quelli di altre componenti continuano ad accelerare, tra cui gli energetici regolamentati e in misura minore gli alimentari lavorati. Anche i prezzi del carrello della spesa accelerano ma di poco. Se nei prossimi mesi continuasse la discesa in corso dei prezzi all’ingrosso del gas e di altre materie prime, il fuoco dell’inflazione, che ha caratterizzato sin qui l’anno in corso, potrebbe iniziare a ritirarsi”, conclude Istat.