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Mais, cresce l’export Usa. Cala invece la soia, ma salgono le aree coltivate

Il team di Clal e Teseo analizza il quadro del mercato Usa, in merito all’export di mais a ella coltivazione di soia. Gli Stati Uniti, infatti, costituiscono il principale esportatore mondiale di mais, con un’autosufficienza del 117%, ed il secondo per la soia, dove l’autosufficienza è del 188%, risultano quindi un player di fondamentale importanza in questi mercati.

Nei primi due mesi del 2022, le esportazioni statunitensi di cereali si sono mantenute sugli stessi livelli del 2021, con un leggero aumento per il mais, mentre calano gli altri prodotti. Tra i Paesi acquirenti, la Cina conserva il suo primato, seguita dal Messico con importazioni in aumento. Nonostante il trend di crescita del prezzo medio all’export, le esportazioni di mais segnano un aumento (+3.55%), guidato soprattutto dalla Cina. L’export di grano tenero, invece, rallenta a -5,77%.

Le esportazioni di semi oleosi e farine proteiche, di cui l’85% è costituito da semi di soia, hanno segnato una marcata riduzione tra gennaio e febbraio 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021. Infatti, sono diminuite le esportazioni di soia statunitense verso i principali acquirenti, tra i quali spicca la Cina, cui è destinato il 51% delle esportazioni di Soia. Questo rallentamento è causato dalla poca disponibilità dovuta all’erosione degli stock nel corso della stagione passata, portando ai massimi storici i prezzi, che sono diventati un deterrente per la domanda.

Data la situazione di mercato particolarmente complessa e le preoccupazioni legate alle forniture di materie prime agricole nel mondo, acquisisce importanza il dato relativo agli ettari destinati a mais e soia negli Stati Uniti. Un recente report Usda (Dipartimento dell’Agricoltura Statunitense) sulle aree coltivate ha registrato un aumento dei terreni coltivati a soia negli Usa, ed un calo dei terreni coltivati a mais. Questa comunicazione ha portato distensione sui mercati della soia, ma ha aumentato le preoccupazioni per il mais. Gli Stati Uniti, infatti, rientrano tra i principali sostituti dell’Ucraina per quanto riguarda l’export di mais.