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Crisi Ucraina e trasporti, Federalimentare: “Scioperi inopportuni in questo momento”

“Quanto sta accadendo in Ucraina si sta ripercuotendo anche sul nostro Paese come un terremoto che vede le industrie alimentari nell’epicentro”. Ivano Vacondio (foto) presidente di Federalimentare, non nasconde la grande preoccupazione per quanto sta accadendo in queste ore. Il quadro già drammatico dell’impennata dei costi si è aggravato questa notte, con aumenti ancora più consistenti. Come nel caso del petrolio, che ha superato i 100 dollari al barile, e si ripercuote anche sul costo della logistica per il trasporto merci, aggravato anche dalla chiusura delle vie aeree e marittime che coinvolgono l’Ucraina. Stessa sorte per il costo del gas, lievitato ancora del 30% nelle ultime ore, così come quello dei cereali, cresciuti nella notte di 50 punti alla borsa di Chicago.

“A questi aumenti spaventosi, si aggiunge la follia degli scioperi dei trasportatori in diverse regioni italiane che riteniamo assolutamente inopportuni in una situazione già così drammatica. La conseguenza di tutto questo è che si sta andando verso un ulteriore aumento dei costi dei prodotti a base di cereali nel nostro Paese, come uova, latte, pasta, carne ecc. Molte aziende del centro e sud Italia, come i mulini, sono fermi già da lunedì e altrettanti pastifici e aziende che producono prodotti della filiera del pane hanno dovuto bloccare la produzione per mancanza di materie prime. A pagare il conto, salato, sono prima le aziende e poi i consumatori, trattandosi di due facce della stessa medaglia”, continua Vacondio.

Infine l’appello ai trasportatori per una soluzione negoziale, che coinvolga le istituzioni: “Come Federalimentare condanniamo l’invasione russa in Ucraina; per quel che riguarda gli scioperi dei trasportatori e il relativo fermo, riteniamo di vitale importanza che il governo trovi il prima possibile un accordo con i trasportatori per mitigare almeno questa problematica. Ogni giorno che si ritarda, si perde un’enorme quantità di ricchezza”.