Nuova Zelanda
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Nuova Zelanda: export in sofferenza, a dicembre 2023, per formaggio e burro

Come si è chiuso il 2023 per l’export della Nuova Zelanda? Secondo il report Trade Data Monitor, dopo la notevole crescita in ottobre e novembre, le esportazioni neozelandesi sono tornate in territorio negativo a dicembre, facendo segnare un -4% in milk equivalent, soprattutto per formaggio, burro e Amf. I volumi cumulativi da inizio anno rimangono comunque positivi, chiudendo a +7% rispetto al 2022.
Entrando nel dettaglio dei prodotti: le esportazioni di Wmp dalla Nuova Zelanda hanno eguagliato la scarsa performance del dicembre 2022. Gli acquisti cinesi sono aumentati per il secondo mese consecutivo, mentre quelli del Sud-est asiatico per il terzo. Questa crescita è stata in qualche modo controbilanciata dalla domanda più debole del Bangladesh e dei Paesi MENA (principalmente Algeria e Libia). I flussi di Smp, nonostante l’ulteriore calo delle importazioni cinesi, sono rimasti forti a dicembre, soprattutto grazie alla domanda robusta del sud-est asiatico. Per quanto riguarda la stagione, i volumi sono cresciuti in ben sei dei sette mesi (+16%).

Nuova Zelanda, import ed export

L’export di formaggio, a dicembre, è calato soprattutto a causa dei minori volumi spediti in Cina, Corea del Sud, Giappone e Australia (rispetto al mese forte del 2023); considerando la stagione, invece, si è registrato un aumento del 6% rispetto allo stesso periodo 2022, con Cina e Australia in testa ai Paesi che hanno contribuito alla crescita. Le esportazioni di burro, infine, sono state discontinue nel secondo semestre 2023 e sono in ritardo dell’1% rispetto ai livelli della scorsa stagione, con una flessione dei volumi diretti in Cina e Australia.