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Inflazione, impennata record degli alimentari. Italia a +10,5%, Germania a +16,6%

Come previsto, anche sul fronte inflazione le notizie sono sempre più drammatiche tanto che, in Germania, si comincia a parlare apertamente di recessione per il terzo trimestre 2022. Ad agosto, in Italia, l’accelerazione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati insieme con gli alimentari lavorati e i beni durevoli, spingono l’inflazione al +8,4%, dato che non si registrava da dicembre 1985. Secondo le stime preliminari dell’Istat la crescita dei prezzi del cosiddetto ‘carrello della spesa‘ tocca il +9,7% mentre gli aumenti degli alimentati lavorati arrivano in doppia cifra: +10,5% dal 9,5% di luglio. L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +4,1% a +4,4% e quella al netto dei soli beni energetici da +4,7% a +4,9%.

Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +11,1% a +11,8%) mentre è sostanzialmente stabile la crescita di quelli dei servizi (da +3,6% a +3,7%); si amplia, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -7,5 di luglio a -8,1 punti percentuali). Sempre su base annua, accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +9,1% a +9,7%), mentre rallentano quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,7% a +7,8%).

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+3,0%), dei Servizi relativi ai trasporti (+2,4%, anche a causa di fattori stagionali), degli Alimentari lavorati (+1,2%), dei Beni durevoli (+0,8%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,7%, anche a causa di fattori stagionali). L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +7,0% per l’indice generale e a +3,5% per la componente di fondo. Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,8% su base mensile e del 9,0% su base annua (da +8,4% nel mese precedente).

Inflazione, nuovo record in Europa: + 9,1% ad agosto. Alimentari a +10,6%

Ad agosto l‘inflazione dell’area dell’euro ha registrato un aumento del 9,1% tendenziale, in accelerazione rispetto al +8,9% di luglio. Su base mensile i prezzi al consumo sono saliti dello 0,5%. Secondo Eurostat, è il comparto dell’energia quello che ha registrato il rialzo più sensibile (+38,3%, rispetto al +39,6% di luglio), seguito da cibo, alcol e tabacco (+10,6%, rispetto al +9,8% di luglio), beni industriali non energetici (+5%, rispetto al +4,5% a luglio) e servizi (+3,8%, contro il +3,7% di luglio). Guardando ai singoli paesi, il tasso di inflazione in Germania ad agosto è nuovamente salito, toccando il 7,9%. Se armonizzato ai criteri di calcolo europei, si attesta all’8,8%, il valore più elevato da 40 anni. I prezzi degli alimentari sono saliti del 16,6%. Un dato ancora più preoccupante se si considera che questa crescita è avvenuta nonostante le misure introdotte dal governo per calmierare i costi dei trasporti e le bollette che, se non rinnovati, termineranno a settembre. La Banca centrale tedesca (Bundesbank) si attende che l’inflazione raggiunga il 10% negli ultimi mesi del 2022 tanto che gli analisti dell’Ifo Institute, uno dei più noti istituti economici della Germania, prevedono che il paese entrerà in recessione nel prossimo trimestre L’inflazione è cresciuta anche in Belgio dove ha raggiunto il 9,9%, il livello più alto registrato dal marzo del 1976.