Il commissario Ue Wojciechowski: “Il sintetico non si potrà chiamare latte”
Il tema del ‘latte’ sintetico, in particolare dopo l’annuncio dell’apertura del più grande stabilimento al mondo per la produzione di latte ottenuto da fermentazione di precisione, in Danimarca, agita le acque del settore lattiero caseario e arriva nell’aula del parlamento Ue. Nei giorni scorsi, infatti, l’onorevole Mara Bizzotto, in quota lega, ha presentato un’interrogazione sulla ‘produzione di latte senza mucche’ della startup Remilk in Danimarca. In particolare, l’onorevole Bizzotto chiedeva alla commissione se è a conoscenza di questi processi, come intende tutelare gli allevamenti europei e se l’azienda ha goduto, negli anni scorsi, di finanziamenti comunitari.
Sintetico, la commissione Ue: “Il latte è esclusivamente prodotto dalla secrezione mammaria”
La risposta è arrivata da Janusz Wojciechowski, a nome della Commissione europea.
“La Commissione è a conoscenza dello sviluppo di tecnologie quali la fermentazione di precisione per l’elaborazione di prodotti di origine animale. La Commissione non si oppone allo sviluppo di nuove tecnologie per la produzione alimentare, purché siano conformi alle norme dell’Ue, in particolare le norme in materia di sicurezza alimentare e di commercializzazione.
I prodotti menzionati dall’onorevole deputata (latte e latticini, ndr) non possono essere commercializzati nell’Ue come latte o prodotti lattiero caseari, dato che, ai sensi del regolamento (UE) n. 1308/20132 , il “latte” è esclusivamente il prodotto della secrezione mammaria normale, ottenuto mediante una o più mungiture, senza alcuna aggiunta o sottrazione. Dai registri non risulta che l’azienda citata dall’onorevole deputata abbia ricevuto sovvenzioni agricole nel 2021 o nel 2022″.