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L’Oms torna a spingere il Nutriscore

L’Oms torna sul tema dell’etichettatura nutrizionale sul modello del Nutriscore. Secondo la prima bozza delle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, viene infatti raccomandato l’uso di etichette di avvertimento più severe per alimenti e bevande confezionate che dovrebbero fornire informazioni nutrizionali di facile lettura per aiutare i consumatori a fare scelte più salutari. Poiché più di un miliardo di persone vivono con problemi di obesità e circa otto milioni sono le morti premature ogni anno a causa di problemi di salute come il diabete e le malattie cardiache, secondo i dati dell’Oms, nelle sue linee guida l’Organizzazione invita gli stati che non lo avessero ancora fatto a inserire, nella parte anteriore delle confezioni degli alimenti, un’etichetta sull’impatto che i cibi sulla salute. Un esempio, riporta l’Oms, è il NutriScore, sviluppato in Francia e utilizzato in diversi Paesi dell’Ue che classifica gli alimenti da A (verde, contenente nutrienti essenziali) a E (rosso, contenente alti livelli di sali, zuccheri, grassi o calorie aggiunti). Attualmente, secondo l’Oms, solo 43 Stati membri dell’Organizzazione mondiale della sanità prevedono un’etichettatura obbligatoria o volontaria sulla parte anteriore della confezione, nonostante “le prove dimostrino che le etichette possono influenzare il comportamento d’acquisto”.

Il sistema a semaforo però, con i suoi colori che vanno dal verde al rosso, abbinati alle lettere dalla A alla E, è stato tuttavia oggetto di numerose critiche, anche fra i suoi sostenitori, che si sono concentrate sul carattere obsoleto o inappropriato di alcune raccomandazioni. È in quest’ottica che i responsabili hanno rivisto, a fine 2023, l’algoritmo di calcolo. Oggi sono sette i paesi che lo hanno adottato: Francia, Belgio, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna e Svizzera. A questi si sarebbe dovuto aggiungere il Portogallo che però ha annunciato il ritiro della sua adesione, a maggio 2024.

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